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Addio a Seamus Heaney, poeta Premio Nobel per la Letteratura

È morto oggi uno dei più grandi poeti contemporanei, l’irlandese Seamus Heaney, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1995.
A cura di Gabriella Valente
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Seamus Heaney si è spento oggi all’età di 74 anni, dopo una breve malattia. Considerato universalmente una delle voci più importanti della poesia contemporanea, lascia un profondo vuoto nel mondo della cultura internazionale.

Nobel per la Letteratura nel 1995, la commissione di Stoccolma gli assegnò il Premio “per le opere di bellezza lirica e profondità etica, che esaltavano i miracoli quotidiani e il passato esistente”. Tra levità e materia, tra metafisico e terreno, tra sussurri ed esplosioni, la poesia di Heaney ha saputo incantare e illuminare i suoi lettori.

Nato in Irlanda del Nord nel 1939, durante gli ultimi anni Heaney ha vissuto tra l’Irlanda e gli Stati Uniti, dove era docente all’Università di Harvard. Ma è nelle proprie radici che ha trovato il fulcro della propria poesia: è stato il cantore della sua isola, il poeta più rappresentativo della sua patria, tanto da divenire il maggiore autore del Rinascimento poetico irlandese. Ha raccontato l’Irlanda, le sue vicende politiche, la questione dell’indipendentismo, i paesaggi, le campagne, i miti e la cultura tutta, fondendole talvolta con ricordi, vicende personali, riflessioni più intime. Ha scavato nel passato come nella terra della sua isola ma, non potendo usare la vanga come coloro che hanno vissuto prima di lui, ha scavato con la penna: “Tra l'indice e il pollice / Ho la penna. / Scaverò con quella”.

Le poesie di Seamus Heaney brillano ancora con la loro schiettezza e la loro eleganza, in un eccellente equilibrio di opposti, con tono dolce e carattere deciso, probabilmente specchio della personalità dell’autore: “ma ogni tanto, schierarsi è la sola cosa / a cui si può ricorrere e senza / discolparsi o compatirsi.”

Grande estimatore della poesia, dell’arte e della cultura italiane, l’autore irlandese, nel 2012, era stato il primo a firmare l'appello al Presidente della Repubblica a favore del restauro e della riapertura della Camera degli sposi del Mantegna a Mantova, danneggiata dal terremoto. In seguito, la città gli ha conferito la cittadinanza onoraria, invitandolo tra grandi onori ad aprire la sedicesima edizione del Festivaletteratura. In occasione di una lectio magistralis per gli studenti di due licei mantovani, solo pochi mesi fa, in primavera, il poeta era tornato a visitare l'Italia.

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