Addio a Paolo Soleri, architetto della città ideale
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È morto ieri a 93 anni il visionario architetto di Arcosanti: la ‘città esperimento', ecologica, che si colloca lungo l'autostrada che collega Phoenix al Grand Canyon negli USA, e che è stata descritta dalla rivista Newsweek come «…il più importante esperimento urbanistico intrapreso durante la nostra esistenza.»
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Paolo Soleri, costruttore, artista, scrittore, teorico, Leone d'oro alla carriera alla Biennale Architettura di Venezia del 2000, lascia in eredità all’architettura un pensiero radicale e dialogico. È stato l’anima di quel prototipo di città ideale scaturita dai principi dell’arcologia, fusione perfetta di architettura e ecologia, come unico modo di intendere la vita umana sulla terra: un ideale che attira migliaia di visitatori l'anno, tra studenti e semplici curiosi affascinati dalla possibilità di universo metropolitano nel cuore del deserto, ancora in funzione e in espansione (http://www.arcosanti.org/).
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La metropoli ‘arcologica’ di Soleri, riscaldata e raffrescata dalla natura, super-densa per preservare il territorio, priva di automobili, ottimizzata nei percorsi e nelle isole produttive, gestionali, abitative, ha riempito libri, mostre, convegni. Generazioni di studenti hanno lavorato nel villaggio-laboratorio di Arcosanti, studiando la sua filosofia e costruendo con le loro mani prototipi di edifici essenziali, case super-ecologiche, piazze, agorà e innumerevoli manufatti artistici.
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Ma la storia di Soleri inizia a Torino, dove nasce nel 1919, e dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1946. Subito dopo la laurea, si trasferisce negli Stati Uniti ed è qui che conosce e frequenta Frank Lloyd Wright: per due anni lavorerà nel suo studio a Taliesin ma, a causa della sostanziale divergenza rispetto alle concezioni urbanistiche, è costretto a lasciarlo. Del periodo in cui collabora con Wright resta solo il progetto per un ponte oggi in esposizione al Moma. Torna in Italia nel 1950 e progetta la sorprendente fabbrica di ceramiche Solimene a Vietri sul Mare: un’architettura che guarda al sogno mettendo insieme la lezione di Wright con la passione per Gaudì e con l’esperienza degli artigiani locali della ceramica.
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Ritornato negli Stati Uniti nel 1955, fonda prima la Cosanti Foundation, scuola cantiere autofinanziata in collaborazione con l’Università, e nel 1970 Arcosanti. Altri suoi importanti progetti realizzati sono stati la Dome House a Cave Creek, Arizona (1949); il Santa Fe Amphitheater a Santa Fe, Nuovo Messico (1966); il Glendale Community College Amphitheater in Arizona (1996), oltre le sue ultime creazioni all’interno di Arcosanti.
Paolo Soleri ha passato una vita a indagare come l'architettura, in particolare l'architettura della città, potrebbe sostenere le innumerevoli possibilità di aspirazione umana. Il suo prototipo di città per 5.000 abitanti, fondato a 65 km a nord di Phoenix, concentra le funzioni dell'abitare evitando la proliferazione di periferie e lasciando al verde la maggiore estensione del territorio. «Per popolazioni che sussistono con 1 o 2 dollari al giorno, il ‘bisogno' ha un significato profondamente diverso dalla cultura americana per cui una persona è e si sente povera con ‘solo' 30 dollari al giorno. Il consumismo americano si sta identificando con il materialismo, la cui natura è di essere senza limiti. Per 7 miliardi di persone questa arroganza è letale», spiegava Soleri. Un città sostenibile, dunque, prima che sull'architettura, si costruisce sulle scelte di vita.