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Addio a James Alan McPherson, fu il primo scrittore nero a vincere il Pulitzer

Dopo il successo di “Elbow Room” si era ritirato a vita privata nello Iowa, dove per oltre vent’anni non ha più scritto nulla. All’epoca il Chicago Tribune lo definì “solo un po’ più socievole” di J.D. Salinger, l’autore de “Il giovane Holden”.
A cura di Redazione Cultura
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James Alan McPherson
James Alan McPherson

È morto all'età di 72 anni, a Iowa City, lo scrittore James Alan McPherson, autore di racconti e saggi  che nel 1978 fu il primo autore nero a ricevere il Pulitzer per la narrativa con "Elbow Room", una raccolta di 12 racconti che ha raccontato la condizione degli afroamericani negli Stati Uniti. La causa della morte è stata dovuta a complicazioni da una polmonite, ha dichiarato sua figlia, Rachel McPherson.

McPherson non è stato il primo scrittore nero in assoluto a vincere il Premio Pulitzer, già Gwendolyn Brooks aveva ottenuto il prestigioso ricevimento con il componimento poetico "Annie Allen" nel 1950, ma lo è stato il primo per la narrativa.

Successivamente alla celebrità raggiunta con il prestigioso riconoscimento, McPherson non ha pubblicato più nulla per oltre 20 anni e ha trascorso gli ultimi decenni in un esilio autoimposto come docente presso il prestigioso Iowa Writers' Workshop. Il suo atteggiamento, a molti, ha ricordato quello di J.D. Salinger. Una volta il Chicago Tribune lo definì "solo un po' più socievole" dell'autore de "Il giovane Holden".

Anche rispetto ai premi letterari sembrava avere le idee molto chiare, nel 1998 disse: "Avete mai notato che quando un autore vince, la menzione del premio viene sempre prima del suo nome, come se il premio in sé significasse più di chi lo ha scritto?"

Da segregato in Georgia, dove è cresciuto nella povertà, figlio di un padre alcolizzato, ha studiato alla Harvard Law School durante la rivolta sociale del 1960.  Fin dall'inizio della sua carriera, ha mostrato uno straordinario talento. Il suo primo racconto pubblicato, "Gold Coast", apparso sull'Atlantic Monthly nel 1968, raccontava la storia di un bidello afroamericano e tempo dopo sarebbe stato selezionato da John Updike nel volume "The Best American Short Stories of the Century".

Dopo il lungo silenzio seguito al successo di "Elbow Room" tornò sul finire degli anni '90 con un libro di memorie, "Crabcakes", volume con cui ha raccontato la storia di due anziani di Baltimora e la sua esperienza in Giappone. Insieme a John Casey nel 2003 ha curato la pubblicazione dei racconti di Breece D'J Pancake, occupandosi di una accurata prefazione sull'autore culto di "Trilobiti" di cui pochi mesi fa, in Italia, Minimum Fax ha ripubblicato i racconti.

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