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Ad Expo arriva “Metamorfosi”, la mostra di Sergio Pappalettera

Da martedì 8 settembre l’Expo Gate ospiterà la mostra “Metamorfosi” di Sergio Pappalettera. Il percorso è pensato come una vera e propria ragnatela attraverso la quale il pubblico vedrà lentamente mutare la propria forma e la propria umanità, divenendo alla fine un ragno vero e proprio. Un gioco di specchi, ombre e proiettori che s’ispira al mito ovidiano d Aracne.
A cura di Federica D'Alfonso
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Si apre domani, martedì 8 settembre, la mostra "Metamorfosi" dell'artista milanese Sergio Pappalettera, che torna nella sua città e nel cuore dell'Expo: allestita davanti al Castello Sforzesco, presso l'Expo Gate, fino al 13 settembre la mostra accompagnerà i visitatori verso l'ingresso all'Esposizione Universale. Ispirata al mito di Aracne raccontato nelle Metamorfosi ovidiane, l'installazione si configura come un vero e proprio "percorso di trasformazione" per il pubblico stesso, che camminerà, guidato dalle geometrie dello spazio pensate da Pappalettera come fossero ragnatele, attraverso un percorso di cambiamento percettivo e sensoriale.

Grandi tele sulle quali saranno proiettati dei video, strutture d'acciaio, materiali trasparenti e corde semielastiche disegneranno un percorso virtuale attraverso il quale la prospettiva si rovescia, e la metamorfosi prende forma. La prima parte della struttura è pensata come uno "specchio", attraverso l'uso di una webcam e un proiettore che registrano e riproducono la figura umana inalterata, così com'è, proprio come uno specchio. Una volta entrati nel telaio d'acciaio, il corpo si riduce ad un'ombra, e braccia e gambe iniziano a moltiplicarsi: ecco la prima trasfigurazione. Nella terza parte, la mutazione è definitiva: lo spettatore diventa una figura mitologica, come quella di Aracne, che ha perso i suoi caratteri umani ed è diventata simile ad un sogno, o meglio, ad un incubo. L'evoluzione termina con un "gioco": il ragno nato dalla visione di Pappalettera potrà arrampicarsi su una ragnatela sospesa che, in realtà, non è altro che un gioco di prospettiva e di illusione ottica: la ragnatela posta sul pavimento si riflette in un pannello ricoperto di tessuto, che crea un inganno visivo.

Aracne era una bellissima fanciulla, abilissima nell'arte della tessitura. La gente diceva che avesse imparato l'arte direttamente da Atena ma lei, superba, affermava che fosse la dea ad aver imparato da lei. Ne era così sicura, che sfidò la dea in un duello. Rifiutando di rinunciare a quest'atto terribile di superbia, Aracne firma la propria condanna: il suo lavoro si rivela così perfetto da suscitare l'invidia e l'ira di Atena, che distrugge la tela. Aracne, disperata, s'impicca, ma Atena la trasforma in un ragno, costringendola così a filare e a tessere per tutta la vita.

Il lavoro di Pappalettera si ispira alle atmosfere oniriche del mito di Ovidio, e sceglie il ragno come simbolo di una trasfigurazione concettuale ed artistica fuori dal comune. Sergio Pappalettera da molti anni lavora come Art Director per numerosi artisti tra i quali Pino Daniele e Lorenzo Jovanotti. Negli anni Ottanta avviene il visionario incontro con la musica, grazie al quale Pappalettera inizia uno studio sulle origini della simbologia che lo porta ad esporre allo Spazio Antologico di Milano. Espone alla Triennale di Milano, e nel 2000 in occasone della manifestazione Brescia Music Art riceve il premio di riconoscimento per le opere realizzate in campo grafico e per le videoinstallazioni. Gli anni duemila vedono la collaborazione con Lorenzo Jovanotti per il video "Salvami" che gli regala il premio per la regia del miglior video di ricerca, e poi ancora Londra, New York, fino ad arrivare, nel 2015, ad Expo, con la direzione artistica dello show Albero della Vita.

Questo straordinario artista è da tempo sostenitore dell'associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, e ha scelto di aiutare il progetto ospitandolo all'interno dello spazio espositivo: i visitatori della mostra potranno ricevere materiale informativo sulla storia e sull'attività dell'organizzazione e, se vorranno, potranno sostenere concretamente l'azione di medici, chirurghi e infermieri in favore di migliaia di bambini affetti da cardiopatie congenite nei Paesi in Via di Sviluppo.

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