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A Pompei rinasce la più grande conceria dell’antichità: come i romani lavoravano la pelle

Il processo di concia sarà reso comprensibile ai visitatori attraverso il riallestimento della più grande conceria finora nota dell’antica città. I locali dell’impianto adibiti alla lavorazione saranno oggetto di interventi di restauro e valorizzazione, grazie alla collaborazione tra il Parco archeologico e l’Unione Nazionale Industria Conciaria che ne sponsorizza il progetto.
A cura di Redazione Cultura
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Come si lavorava la pelle a Pompei? Al netto delle differenze tecnologiche, più o meno come oggi, si potrebbe rispondere. L’impianto di conceria, dove le pelli venivano messe a macerare e lavorate, fu infatti realizzato più o meno intorno alla metà del I sec. d.C. al posto di una domus ormai abbandonata, finendo per occupare quasi tutta l'insula 5, messa in luce dagli scavi di fine ‘800. Quelli che portarono alla luce Pompei così come più o meno la conosciamo oggi, tanto per intenderci.

Successivamente al sisma del 62 d.C. che anticipò di diciassette anni la grande eruzione del Vesuvio, l'impianto per la lavorazione della pelle subì diverse modifiche arrivando alla configurazione attuale. Così oggi quel processo di concia, una delle tante attività artigianali praticate a Pompei, sarà reso chiaro e comprensibile ai visitatori attraverso il riallestimento della più grande conceria finora nota dell’antica città.  I locali dell’impianto adibiti alla lavorazione saranno oggetto di interventi di restauro e valorizzazione,  grazie alla collaborazione tra il Parco archeologico e l’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC), che ne ha sponsorizzato il progetto.

L’edificio fu già in parte restaurato nel 2008 grazie alla collaborazione con l’UNIC, che sponsorizzò il recupero di una parte delle aree destinate alla lavorazione delle pelli. Quest’anno si proseguirà con un più dedicato progetto di valorizzazione frutto dell’ accordo tra il Parco archeologico di Pompei e LINEAPELLE, società controllata al 100% dal gruppo UNIC.

Il progetto sarà realizzato nel corso del 2019, al termine dell’intervento di messa in sicurezza che interesserà le Regiones I-II e III, previsto dal Grande Progetto Pompei. Il contratto di sponsorizzazione prevede il finanziamento di interventi per un importo complessivo stimato di oltre 160mila euro.

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