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A Mantova torna il Festivaletteratura: tante novità per la ventesima edizione

Il Festivaletteratura di Mantova compie 20 anni: per celebrare l’importante traguardo, un programma ricco di novità e ospiti internazionali. Insieme ad un viaggio unico nel mondo dei videogames.
A cura di Federica D'Alfonso
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Mantova
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La città di Mantova, già riconosciuta nel 2008 dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità, ha ottenuto per questo 2016 il titolo di Capitale italiana della Cultura e da ben vent'anni ospita uno degli appuntamenti più apprezzati nel panorama culturale italiano ed internazionale: il Festivaletteratura. Ogni anno, dal 1996, il capoluogo lombardo apre il suo caratteristico centro storico ad autori italiani ed internazionali con incontri, lezioni pubbliche e workshop dedicati alla letteratura, in tutte le sue forme. Quest'anno, giunto alla XX edizione, il Festival arricchisce il suo programma di appuntamenti imperdibili e ospiti importantissimi, portando all'interesse delle migliaia di persone che ogni anno vi prendono parte temi nuovi ed interessantissimi.

400 ospiti per i 20 anni

Vent'anni si compiono una volta sola, e il Festivaletteratura ha scelto di celebrare questo importante traguardo con ben 400 ospiti per altrettanti appuntamenti che dal 7 all'11 settembre porteranno a Mantova autori internazionali come Jonathan Coe, Daniel Pennac, Jay McInerney, il Premio Pulitzer Philip Schultz, Jannette Winterson e Guillaume Musso. La Winterson non è nuova a Mantova, e torna nell'anno delle celebrazioni shakespeariane con Howard Jacobson e letture tratte da "Il racconto d'inverno" e "Il mercante di Venezia".

Oltre a loro, sono attesi la vincitrice del Prix Goncourt Lydie Salvayre e Dany Laferrie're, primo scrittore di origine haitiana a diventare accademico di Francia, la francese Linda Le e l'irlandese Maggie O'Farrell. Grande attenzione anche per la letteratura canadese, rappresentata dalla poetessa e narratrice Jane Urquhart e da Alan Bradley, famoso autore della serie di gialli intitolata “I Misteri di Flavia De Luce”. Uno dei focus del Festival sarà il discusso tema delle migrazioni e della sensibilità ambientale, con gli interventi di Gazmend Kapplani, Jenny Erpenbeck, Juan Villoro e dell'algerino Boualem Sansal. Un rilievo particolare avranno la voce dell'America latina, grazie agli interventi di Juan Gabriel Vasquez e Paco Ignacio Taibo II, e dell'oriente, con il coreano Jung-Myung Lee.

Tra gli autori italiani spiccano Alessandro Baricco, Corrado Augias con il nuovo libro “I segreti di Istanbul”, Erri De Luca e Stefano Benni, che festeggerà a Mantova i 40 anni del suo “Bar Sport”, in un incontro con Pennac. E ancora: Simonetta Agnello Hornby, Bianca Pitzorno, Antonio Manzini, Marco Malvaldi, Moni Ovadia e Francesco De Gregori.

Narrazione e videogames: una nuova frontiera

"Chi o che cosa può riscattare l'umanità dal suo tragico destino? I romanzi no, la poesia nemmeno, l'arte neanche lontanamente: solo i videogiochi sembrano poter riuscire là dove tutte le altre forme di espressione creativa hanno miseramente fallito". È questo il nucleo centrale della conferenza in programma per il 10 settembre al Palazzo Ducale tenuta dalle due attiviste ed esperte del mondo digitale Isabelle Arvers e Valentina Tanni insieme a Gabriele Ferri, ricercatore presso il Lectoraat Play & Civic Media dell'Università di Scienze Applicate di Amsterdam: "Salvare il mondo con i videogiochi".

Quest'anno infatti il Festivaletteratura propone un tema interessantissimo ma forse ancora poco esplorato nei discorsi sulla narrativa: quello dei videogiochi. Con il progetto "Storie di videogiochi" il festival tenta quest'anno un primo approccio all'abbagliante e immensa galassia del videogame, attraverso incontri e workshop che ne analizzeranno l'estetica e tenteranno di decifrarne i linguaggi, mostrando la straordinaria capacità che essi hanno acquisito di mescolare cultura alta e bassa e di rispecchiare la realtà sociale del nostro secolo. Come spiegato anche nella presentazione del seminario:

I videogiochi hanno fatto la loro irruzione sulla scena dei new media ormai quasi cinquant’anni fa. Oggi non solo rappresentano uno dei pilastri dell’industria dell’intrattenimento, ma sono il terreno forse più fertile di produzione di narrazioni e di immaginari, di elaborazione di nuovi linguaggi, di sperimentazione di soluzioni e tecnologie per la nostra quotidianità futura, di incubazione di progetti sociali. I videogiochi invadono la realtà e saccheggiano e contaminano le altre forme espressive, secondo una logica sempre più transmediale in cui tutti i confini tra le arti sono sempre più permeabili.

Per affrontare questo tema, il Festivaletteratura propone un programma ricco di incontri esperti del settore, autori e scrittori, oltre a sessioni di "avviamento critico ai videogiochi": lezioni-spettacolo in cui questi temi, di non facile approccio, verranno trattati dai relatori facendo giocare ed interagire direttamente il pubblico. Sono previsti laboratori di scrittura di videogames, ed è stata allestita sala giochi con trenta postazioni, aperta durante tutta la durata del Festival, a cura di Andrea Desseno con la collaborazione dell' Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna e del duo indipendente "We Are Müesli", composto dalla visual designer Claudia Molinari e dal creative writer Matteo Pozzi. Suddivisa in cinque stanze, la sala giochi propone per ognuna di queste un tema (la ricerca amorosa, la guerra, l’esperienza del sublime, la dimensione della citta, la spinta dirompente dell’avanguardia).

Accanto alla sala giochi, nella bellissima location del Palazzo Ducale, anche un'installazione di opere audiovisive ispirate ai videogiochi realizzate da artisti internazionali dal titolo "Travelogue": la mostra, a cura di Matteo Bittanti, propone quindici artisti tematizzano l’automobile virtuale come mezzo, messaggio, oggetto tecnologico e status symbol,  interfaccia e protesi. Frutto di appropriazione e remix, queste opere si collocano all’intersezione tra narrazione e documentazione, performance e simulazione, videoarte e cinema sperimentale.

Una mostra per Parisi

In contemporanea all'inaugurazione del Festival si apre anche una mostra personale dell'artista romana Giosetta Fioroni, dedicata a Goffredo Parise. In occasione del trentennale della scomparsa dell’autore dei "Sillabari" la Galleria Corraini, fino all'8 ottobre, esporrà dipinti, disegni, libri d'artista e fotografie inedite che raccontano la storia d'amore e d'arte fra i due. In occasione della mostra viene anche ristampato "Tapestry. Psiche, metapsiche e guerre stellari", un piccolo libro del 1992 da tempo esaurito, con disegni di Goffredo e Giosetta dedicati alla poesia di Andrea Zanzotto.

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