A Comacchio “Manufactory Project”, il festival della street art nel segno di BLU
Un pesce per metà bottiglia di plastica. Degli alieni con le chele al posto delle mani. Una balena di ferro con addosso un bambina che scruta l'orizzonte su una barca di cartone. Questi alcuni dei graffiti più significativi del festival di Comacchio, in provincia di Ferrara, in Emilia Romagna, che quest'anno torna per la seconda edizione. Il "Manufactory Project" riunirà in un solo weekend, dal 14 al 16 giugno, 25 writer che realizzeranno delle vere e proprie opere d'arte davanti allo sguardo assorto degli spettatori. E chi può dire cosa ne verrà fuori? Il tema scelto è "il ponte" e per il momento c'è un'unica certezza: i disegni serviranno a riqualificare dei posti dismessi e abbandonati. Tra gli artisti internazionali d'eccezione, gli spagnoli Sfhir e Man O' Matic, accanto agli italiani Solo, Diamond, Crisa, Chekos e Giulio Vesprini.
"Manufactory Project", la street art di Comacchio
Per il secondo anno consecutivo Manufactory Project, il festival dedicato all'arte urbana, si propone di continuare la riqualificazione delle mura perimetrali dello Stadio di Comacchio, iniziata l’anno scorso, aggiungendo 3 interventi dislocati sul territorio tra Comacchio, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi. La necessità di valorizzare l'arte pubblica è nata nel 2005 grazie alle opere del celebre street artist BLU. Nel 2017 da un'idea di Riccardo Buonafede, un'artista comacchiese, è nato il progetto di Manufactory che punta a dare nuova vita ad aree abbandonate da tempo. Da allora, lo spirito che anima Manufactory si è mosso su due direzioni: da un lato tutelando i graffiti già presenti in città, dall'altro incrementando la proposta artistica e culturale con i nuovi lavori di artisti internazionali ospitati ogni anno. Il tema dell'edizione 2019 è "Il ponte", un esplicito richiamo ai ponti di Comacchio, denominato "la piccola Venezia", e un modo per sottolineare la connessione con altri festival come OSA, Vedo a colori e 167/B. Sarà presente anche il noto cappellaio Roberto Lucchi, che creerà un "cappello dell'artista" appositamente per il festival.