A Città di Castello, l’ultima mostra che celebra il centenario di Alberto Burri
Il centenario della nascita di Alberto Burri si concluderà con una grande mostra a Città di Castello, dal 24 settembre 2016 al 6 gennaio 2017, agli Ex Seccatoi Tabacco dove saranno esposte le opere maestro umbro. La mostra è intitolata ‘Alberto Burri: lo Spazio di Materia – tra Europa e U.S.A' e consta dei capolavori fra i più innovativi del Dopoguerra, infatti, saranno presenti anche opere di Pollock, Dubuffet, Pistoletto, Fontana, Mirò, Manzoni, Kounellis, Christo proprio per evidenziare l'influenza su questi dell'espressività del Burri sia nella pittura sia nella scultura.
Burri e il suo speciale uso della materia
Grazie ad un accurato lavoro di Palazzo Albizzini, sede della Fondazione Burri, oltre all’esposizione permanente, si potrà ammirare un selezionato nucleo di una ventina di opere di Burri, emblematiche dell'intero iter creativo dell'artista, sopratutto dal punto di vista della scelta e della lavorazione della materia: presenti catrami e muffe, sacchi, legni, combustioni, ferri e plastiche fino al tipico ‘nero e oro'.
L’arte del XX e XXI secolo e fotografie
La curatela di Bruno Corà, presidente della Collezione Burri, ha selezionato capolavori dei maggiori rappresentanti dell’arte del XX e XXI secolo, al fianco di un repertorio fotografico e documentario del periodo storico che va dal 1947 al 1989, che illustra l'evoluzione delle varie correnti artistiche. Fruibili al pubblico, in un percorso a sé, anche manifesti, depliant, cataloghi, pubblicazioni, video, film, schede biografiche, produzioni teoriche ed altri i materiali illustrativi: un approfondimento di quei decenni cruciali, a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale per arrivare alla caduta del muro di Berlino.
Alberto Burri e il secondo ‘900
Alberto Burri, come la mostra vuol ricordare, ebbe un'influenza più che notevole sulla produzione artistica del secondo ‘900, dalla tecnica al linguaggio espressivo fino ad un inconsueto uso della materia. Burri ha così inaugurato una nuova spazialità, sempre in equilibrio perfetto fra il ‘controllo dell’imprevisto' e la qualificazione delle forme. A tal proposito interessante è la recente definizione da parte del direttore del Guggenheim Museum, Richard Armstrong, curatore dell’edizione americana della retrospettiva newyorkese dal titolo ‘Alberto Burri: The Trauma of Painting‘:
Burri ha creato un nuovo tipo di oggetto, simultaneamente pittorico e scultoreo, che ha influenzato successivamente artisti associati col New Dada, il Noveau Realisme e il Postminimalism fino all’Arte Povera italiana.
Per chi volesse immergersi fra i capolavori di Alberto Burri e ripercorrere il suo inter artistico e le sue influenze all'intera produzione del Secondo ‘900, l'appuntamento imperdibile sarà a Città di Castello a partire dal 24 settembre agli Ex Seccatoi Tabacco.