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A Bari la scultura di Jannis Kounellis viene spostata, e finisce fra i rifiuti

A Bari l’arte povera non è apprezzata, a quanto pare: la “Carboneria”, opera del famoso scultore greco Jannis Kounellis che dal 2010 si trovava al centro della Piazza del Ferrarese, viene spostata in un luogo più sicuro, ma periferico. Oggetto di numerosi atti vandalici nel corso degli anni, l’opera era stata totalmente abbandonata a se stessa, tanto da divenire una bagno pubblico notturno. La decisione di spostarla è giunta dopo le proteste dello stesso autore, ma il luogo scelto non sembra essere migliore: in un parcheggio, accanto ai cassonetti dei rifiuti.
A cura di Federica D'Alfonso
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Bari è alle prese in queste ultime ore con una questione spinosa, che riguarda un'opera d'arte che dal 2010 si trovava a Piazza del Ferrarese e che oggi, dopo la delibera Comune, verrà spostata in un'altra zona della città, più sicura e controllata dicono le istituzioni, ma apparentemente, molto più periferica. L'opera in questione è la "Carboneria" dello scultore greco Jannis Kounellis, esponente di spicco di quella che si definisce "arte povera". Una poetica complessa quella dell’'arte povera, che paradossalmente, non sembra essere alla portata di tutti: in aperta polemica con l'arte tradizionale, quella "da museo", questo tipo di arte rifiuta le tecniche e i supporti abituali per fare ricorso a materiali "poveri" appunto, come terra, legno, ferro, stracci o plastica, tutti quei materiali di scarto insomma, che riempiono idealmente l'immaginario di una società consumistica, che questo tipo di arte fin dalle origini s'impegnava a criticare. L'opera di Kounellis viene installata nel 2010 nelle immediate vicinanze dell'ex mercato del pesce di Bari, in occasione di una mostra personale dell'artista allestita nel Teatro Margherita. Nel corso di questi anni, la "Carboneria" ha subito ripetuti atti vandalici, e qualcuno l'ha addirittura utilizzata ripetutamente come bagno pubblico o come base per affiggere manifesti. Questo, un po' per l'incuria degli stessi cittadini, un po' perché sull'opera non è stata mai posta una targa né una didascalia con i riferimenti all'autore, complicando il rapporto già controverso della città con l'installazione.

Prendendo atto delle condizioni in cui ormai da cinque anni era lasciata l’opera, e dopo una protesta formale dello stesso autore che ha anche chiesto la restituzione del suo lavoro, l’assessorato alle Culture e al Turismo ha deciso di trasferire la "Carboneria" in un luogo apparentemente più consono, la "Cittadella della Cultura di Bari". "Il trasferimento darà all'opera una collocazione definitiva dopo anni di transitorietà, anche in considerazione degli imminenti lavori di ristrutturazione che interesseranno l’immobile dell'ex mercato del pesce", spiega una nota del Comune. Lo spostamento avviene in una zona periferica della città, che ospita anche l'Archivio e la Biblioteca di Stato. Inoltre, all'interno della stessa cittadella, l'opera al momento è posta non all'ingresso pedonale, visibile a tutti, ma davanti all'area per il parcheggio delle auto e a due passi dai cassonetti per i rifiuti.

Un'altra caratteristica significativa del lavoro di artisti come Kounellis è il ricorso alla forma dell'installazione, che mette al centro del significato dell'opera il luogo in cui l’opera stessa si trova, creando così un rapporto attivo fra opera e ambiente. L’opera comunica anche e soprattutto in relazione al rapporto stretto con l’ambiente circostante, pertanto la decisione di spostarla, se da una parte contribuisce ad avviare un intervento di salvaguardia che negli ultimi anni è mancato, colloca l’opera in una zona periferica della città, dove di certo non avrà più la stessa funzione e lo stesso valore originari. La decisione di spostare la "Carboneria" dalla sua vecchia collocazione tuttavia, sembra essere stata presa insieme allo stesso artista, che da anni lamentava il rapporto controverso della sua arte con la città, tanto da arrivare a dire "brucerei tutti i lavori fermi a Bari".

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