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85enne ex ostaggio di Hamas: “Cantavo le canzoni di Andrea Bocelli per farmi forza”, l’artista le scrive

Yaffa Adar è stata liberata il 24 novembre. Nei 49 giorni di prigionia, si è fatta coraggio canticchiando le canzoni di Andrea Bocelli. L’artista ha appreso la sua storia e le ha scritto un’intensa lettera.
A cura di Daniela Seclì
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Nei giorni scorsi, l'85enne Yaffa Adar ha raccontato la sua storia: il 7 ottobre è stata rapita da Hamas dal kibbutz di Nir Oz, è stata liberata il 24 novembre. È sopravvissuta per 49 giorni facendosi coraggio canticchiando le canzoni di Andrea Bocelli. L'artista ha appreso la sua storia. Sinceramente commosso, ha deciso di scriverle una lettera.

La storia di Yaffa Adar, rapita da Hamas

Yaffa Adar ha raccontato la sua storia nel programma Uvda trasmesso da Channel 12. È stata catturata da Hamas il 7 ottobre e da allora ha vissuto la prigionia a Gaza: "Ogni mattina cantavo le canzoni di Andrea Bocelli tra me e me. Mi dicevo: ‘Forse ciò mi permetterà di avere una buona giornata. Forse oggi arriverà la mia liberazione'". E per quarantanove, interminabili giorni, ha atteso di poter riguadagnare la libertà e di ricongiungersi finalmente alla sua famiglia. Andrea Bocelli è venuto a conoscenza dell'intervista. E così, ha scritto una lettera a Yaffa Adar. Il programma Uvda ha reso noto il contenuto della missiva.

La lettera di Andrea Bocelli a Yaffa Adar

La lettera di Andrea Bocelli si è aperta con un ringraziamento: "Carissima signora Yaffa Adar, vorrei poterla abbracciare. Mi piacerebbe ringraziarla per l'emozione che la sua storia ha suscitato in tutte le persone che hanno avuto il privilegio di ascoltarla e soprattutto l'emozione che ha suscitato in me che, incredibilmente, ne sono parte. Non avrei mai pensato che la mia umile voce, questo grande dono che ho ricevuto immeritatamente dal cielo, potesse un giorno rivelarsi così importante! Non c'è premio, applauso, onore o riconoscimento che valga quanto le sue parole, che le assicuro non dimenticherò mai”. Poi, l'artista ha concluso:

Grazie, d'ora in poi canterò con entusiasmo rinnovato, con fede rinnovata e con una nuova energia. Spero di poterla incontrare un giorno e cantare solo per lei tutto ciò che vuole, in modo da cancellare – per quanto possibile – il ricordo doloroso di quei giorni terribili, che non riesco neanche a immaginare. Ammiro profondamente il suo coraggio, che è un esempio per tutti noi. Dall'altro lato dell'oceano, le mando i miei più calorosi saluti, pieni di gratitudine, ammirazione e affetto.

La signora Yaffa Adar, una volta letto il contenuto della lettera, è apparsa sinceramente colpita: "Che onore, Andrea Bocelli" e ha stretto a sé la lettera.

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