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5 romanzi che vi faranno viaggiare nel tempo

Dal cinema alla letteratura, il tema dei viaggi nel tempo ha affascinato generazioni di autori e scrittori. Piante esotiche che danno sonnolenza, inquietanti trasmigrazioni dell’anima e macchine super tecnologiche, fino a che il viaggio extratemporale non diviene normalità: ecco cinque romanzi che vi faranno viaggiare nel tempo.
A cura di Federica D'Alfonso
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Nel pomeriggio di mercoledì 21 ottobre 2015 Marty McFly e Doc arriveranno a bordo della DeLorean, da molto, molto lontano. Precisamente, dal 1985. Questo è forse uno dei viaggi nel tempo più popolari di sempre: la saga di Ritorno al futuro ha fatto epoca, e fra poco si compirà la data fatidica, e il loro futuro diventerà per noi solo passato. Quello che non tutti sanno è che il famosissimo film di Robert Zemeckis ha ispirato anche un libro, basato sulla sceneggiatura, e fedele in tutto e per tutto alla pellicola. In realtà però, la letteratura è piena di viaggi nel tempo ancora più incredibili di quello di Marty, pensati nei modi più disparati e con i macchinari più fantasiosi. Inizialmente si ricorrerà ad un sonno magico che trasporta inspiegabilmente in un'altra epoca; pian piano, con i progressi tecnici, s'inventerà anche il progresso letterario, e le famose macchine del tempo. Una costante resta sempre però, qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato: il viaggio nel tempo non è altro che un espediente per parlare di qualcosa di molto più oscuro e misterioso. Il presente.

1. Un americano alla corte di re Artù, Mark Twain

illustrazione del 1899
illustrazione del 1899

Nel famoso libro di Mark Twain il viaggio nel tempo non è reso possibile da macchine superaccessoriate né dalla tecnologia. Questo testo, pubblicato nel 1889, è uno dei primi a parlare dei viaggi temporali, ma in un modo tutto particolare: il protagonista, Hank Morgan, un comune, banalissimo abitante di Hartford nel Connecticut, improvvisamente e misteriosamente si ritrova all'epoca dell'Inghilterra medioevale del leggendario re Artù. Come può accadere? Con un procedimento chiamato da Twain "trasmigrazione dell'anima": per intenderci, lo stesso fenomeno che vede protagonisti gli inconsapevoli Troisi e Benigni in "Non ci resta che piangere", quando si ritrovano improvvisamente a vivere nel 1492.

Ora dimmi, in tutta onestà e verità, dove mi trovo?
Alla corte di re Artù.
Feci una pausa per lasciar che l'idea mi penetrasse con un brivido fino in fondo, poi dissi:
E secondo le tue nozioni, che anno è questo?
Il 528, il 19 giugno.

2. La macchina del tempo, H. G. Wells

la locandina del film del 1960 ispirato a "La macchina del tempo"
la locandina del film del 1960 ispirato a "La macchina del tempo"

Quella di Herbert George Wells è la prima narrazione ad aver utilizzato un mezzo meccanico per viaggiare nel tempo. Siamo nel 1895, e il romanzo creerà un vero e proprio genere a sé: "La macchina del tempo" diffuse a livello internazionale una teoria visionaria, responsabile della nascita del fermento culturale fantascientifico che si affermerà di lì a poco. Parliamo della "teoria quadrimensionale", che assimila il tempo alle tre grandi dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza e altezza), rendendo di conseguenza plausibile e veritiera la possibilità di un viaggio nel tempo, fino ad allora pura illusione. Come in molti dei romanzi su questo tema, il racconto del viaggio fantastico è un puro espediente, un modo per parlare d'altro: il romanzo di Wells è importante ed apprezzato anche per come affronta la critica della società del proprio tempo.

3. Le meraviglie del Duemila, E. Salgari

Future Of Transportation, 1910
Future Of Transportation, 1910

Emilio Salgari è spesso citato come uno dei precursori del genere fantascientifico in Italia. In realtà, le opere di Salgari non sono mai ambientate in un'altra epoca, e, benché venga definito il "Verne italiano", egli non era molto propenso verso la speculazione avveniristica e raramente inseriva nelle sue opere marchingegni e macchinari che andassero oltre la tecnologia del proprio tempo. Come sempre accade però, c'è un'eccezione: parliamo del suo romanzo del 1907, "Le meraviglie del Duemila". Grazie alla scoperta del principio attivo di una strana pianta esotica che sospende le funzioni vitali e fa cadere in un sonno lungo secoli, i due protagonisti riescono a viaggiare per cento anni, arrivando nel 2003. Gli anni Duemila di Salgari sono popolati da macchine volanti, treni sotterranei e velocissimi, città sottomarine e molte altre meraviglie tecnologiche in parte, effettivamente, oggi divenute realtà. Un mondo pieno di potenzialità: i protagonisti finiscono però per perire a causa dell'eccessiva frenesia della vita del futuro e dell'elettrificazione dell'aria, un riferimento ben preciso di Salgari ai rischi celati nel progresso scientifico.

4. La fine dell'eternità, I. Asimov

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I viaggi nel futuro (letterari) sono ormai all'ordine del giorno quando Asimov scrive questo romanzo. I mezzi e la fantasia per viaggiare di anno in anno non sono più un problema, la letteratura ha inventato ogni sorta di marchingegno o tecnica. Il problema diviene un altro: viaggiando nel futuro si può cambiare il passato? E andando nel futuro non potrebbe succedere qualcosa per cui noi stessi non saremmo mai esistiti? Inizia a sorgere una sorta di sospetto morale per il quale forse "non si dovrebbe" modificare ciò che non appartiene strettamente al presente. Gli autori inventano così la "polizia temporale", che con i suoi interventi nel passato e nel futuro cerca di evitare che si possano produrre mutamenti catastrofici nella Storia: il racconto di Asimov è costruito abilmente sul rapporto ambiguo dell'uomo con il tempo. Asimov descrive una società dominata dalla casta degli "Eterni", uomini che dal XXVII secolo hanno deciso di agire sul tempo per eliminare le imperfezioni della Storia. Il protagonista è uno degli addetti alla manipolazione della temporalità, ma ben presto scoprirà, suo malgrado, che non tutto è possibile, nemmeno agli Eterni. Si ritroverà dunque a dover decidere le sorti del genere umano: cancellare per sempre l'Eternità e ridare alla Storia il suo corso imperfetto, ma pur sempre libero?

5. Rumore di tuono, Ray Bradbury

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Nell'anno 2055 vengono organizzati dei safari nel tempo, per chi voglia provare nuove emozioni fuori dal presente e dall'ordinario. Una di queste spedizioni però finisce male: un cacciatore spaventato scappa dalla piattaforma riservata ai viaggiatori e muove qualche passo sulla terra di milioni di anni fa. Un evento apparentemente insignificante, ma che causerà nel futuro cambiamenti radicali: cambia il presidente appena eletto, cambia la lingua e con essa, improvvisamente, la targa di presentazione della ditta di viaggi nel tempo. Come è possibile tutto ciò? Per caso, il cacciatore controlla sotto la suola della scarpa: ha calpestato una bellissima farfalla preistorica. Bradbury ha pensato un viaggio nel tempo inquietante, che con un piccolo movimento azzardato nel passato può modificare irreparabilmente il futuro. In effetti l'autore viene considerato, con questa storia, l'ispiratore della "teoria del caos": dell'idea cioè, che una piccolissima variazione nella situazione iniziale possa produrre grandi variazioni a lungo termine, il cosiddetto "effetto farfalla". Il battito d'ali di una farfalla, per quanto impercettibile, può creare variazioni talmente significative nel movimento delle molecole tanto da scatenare un uragano.

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