Le 5 opere d’arte più belle ispirate all’Estate
"Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla", diceva poeticamente Ennio Flaiano. L’estate è la stagione dell’anno che intorpidisce i sensi con il caldo, e la sua aria dà una sorta di assuefazione fascinosa: molti sono gli artisti che hanno ceduto alla forza generatrice e ricca di vita di questa stagione. Monet, ma ancora prima Arcimboldo e Bruegel: ecco 5 dipinti ispirati all’estate, di alcuni degli artisti più famosi di sempre.
1. Claude Monet, I papaveri
Uno degli oli su tela più famosi della storia dell’arte: Monet lo realizza nel 1873 nella campagna di Argenteuil, ritraendo sua moglie, Camille, e suo figlio Jean. I soggetti vengono raffigurati sia in primo piano nella parte destra sia nella linea dell'orizzonte seminascosti dall'erba e dai fiori, che restano vaghi e sfumati pur suggerendo l’idea di un campo soleggiato di papaveri. Gli studi di Monet si concentrarono sulla trasformazione della realtà che avviene con il cambiare della luce e con il passare del tempo: in questo senso, il quadro costituisce uno degli esempi più alti di questo tipo di rappresentazione. L'artista rappresenta lo scorrere del tempo, durante il quale i suoi cari sono scesi dalla collina. Non a caso il bambino e la veste della donna svaniscono assorbiti dall'erba: un espediente grazie al quale il pittore rende la continuità della passeggiata, anche fuori dalla tela.
2.Pieter Bruegel il Vecchio, Mietitura
Conservato nel Metropolitan Museum di New York, il dipinto fu realizzato da Bruegel nel 1565. L'opera fa parte della serie dei Mesi, e descrive il lavoro e il riposo in una giornata estiva, probabilmente di agosto. In primo piano due contadini tagliano spighe di grano con le falci, mentre un terzo attraversa il campo portando una brocca e dirigendosi verso l’albero a destra, dove alcuni contadini si stanno riposando all'ombra. Più dietro, a destra, alcune donne legano i covoni e raccolgono le spighe tagliate. Il paesaggio domina però le attività umane, suggerendo la calura della giornata estiva con gli intensi colori del giallo e dell’arancione.
3.David Cox, Rhyl Sands
La distesa della spiaggia sembra quasi reale, come se la sabbia fosse stata catturata dalla vernice, ed il cielo appare azzurro come nelle migliori giornate estive. L’artista inglese David Cox amava trascorrere il suo tempo libero in Galles: questa è la sua spiaggia preferita, dipinta in una tipica giornata trascorsa sulla costa di Rhyl Sands. Molto vicino ai giorni d’estate dipinti da Manet, il quadro è stato realizzato nel 1855, molto prima che l’Impressionismo illuminasse l’Europa.
4. Winslow Homer, Notte d'estate
“Notte d’estate” è considerato uno dei primi capolavori di un’arte americana ancora in cerca dei suoi tratti caratteristici: lo stesso Homer non si rivela subito artista, ma per molti anni lavora come cronista-disegnatore durante la guerra di Secessione, dipingendo scene che descrivono la vita quotidiana dell'esercito e del mondo rurale. Solo dopo essere stato a Parigi, Winslow Homer inizia ad avvicinarsi all'Impressionismo e al Simbolismo, di cui la sua pittura si rivela una sintesi perfetta. La scena notturna, ambientata in riva all'oceano, sembra trascendere il reale avvolgendo tutto nel mistero: il chiaroscuro tinge d'incertezza le forme, mentre le figure fantomatiche di due donne danzano sulla riva.
5. Arcimboldo, Estate
L’Estate appartiene alla famosissima serie de Le Stagioni, una produzione artistica formata da quattro dipinti, Inverno, Primavera, Estate e Autunno che Giuseppe Arcimboldo realizzò nel 1563 per l’imperatore Massimiliano II d’Asburgo. Usando una raffinata tecnica compositiva, Arcimboldo ritrae nell’Estate una donna, che mostra la parte destra del volto: il volto è composto da ciliegie, da una pesca, da un cetriolo, da una melanzana e da spighe di grano, quest’ultimo è utilizzato anche per comporre l’abito della donna. È l’unico dipinto ad essere firmato dall’artista, e attualmente è conservato al Louvre di Parigi, benché non si tratti dell’originale ma di una seconda realizzazione del quadro, datata 1573, e sempre dipinta da Giuseppe Arcimboldo.