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450 anni fa le profezie di Nostradamus: l’uomo che ha previsto i cambiamenti di un’epoca

Per molto tempo le sue profezie apocalittiche hanno fatto temere il futuro. Oggi, dopo oltre quattro secoli, sono un modo interessante per rileggere il passato.
A cura di Federica D'Alfonso
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Michel de Nostredame
Michel de Nostredame

"E gli uomini che verranno dopo di me conosceranno la verità di ciò che dico…". Sono trascorsi 450 anni, e per fortuna le sue profezie non si sono avverate; o almeno non tutte, stando ad alcuni. Nostradamus è forse una delle figure più enigmatiche e famose dell'antichità: i suoi vaticini sono divenuti delle vere e proprie ossessioni per chi cerca in esse il senso degli avvenimenti del presente, e per altri la sua figura resta avvolta dal mistero. In realtà, Michel de Nostredame fu un uomo in carne ed ossa, e al di là della leggenda, le sue parole e gli scritti fanno parte di un'epoca storica ben precisa: quella che utilizzava la profezia per leggere ed interpretare la realtà.

Si racconta che la prima manifestazione pubblica del suo dono profetico Nostradamus l'abbia data in un villaggio sperduto nella campagna di Ancona, in Italia. Inginocchiatosi con reverenza di fronte ad un povero monaco francescano, di nome Felice Peretti, il profeta venne duramente criticato per quest'atto dagli altri monaci. Con molta tranquillità, si racconta che Nostradamus abbia risposto: "Non devo, dunque, inginocchiarmi di fronte a Sua Santità?". Diciannove anni dopo, il povero monaco veniva conosciuto dal mondo intero con il nome di Papa Sesto V.

Un racconto affascinante, che contribuisce a gettare un velo di mistero e audacia sulla figura dell'astrologo e speziale francese, ma che rischia, come le numerose interpretazioni delle sue quartine profetiche e le suggestioni millenariste derivate da esse, di sminuire l'importanza storica di questo personaggio. Non tanto per ciò che fece in vita: oltre ai racconti dei vaticini eccezionali si possiedono ben poche informazioni sul suo conto, la maggior parte trasmesse da suo figlio in epoca successiva. La grande importanza fascinosa di Nostradamus risiede nel fatto che egli incarna perfettamente lo spirito di un'epoca: un'epoca fatta di figure fiammeggianti con spade dorate, di principi e re coraggiosi e feroci come leoni, ma anche un'epoca di rinnovamento e rivoluzione, auspicata attraverso lo sguardo lungimirante di quelli che la storia ha definito “profeti”.

Nostradamus non è il solo, e probabilmente nemmeno il più accreditato storicamente: ma è senz'altro il più popolare. Questa sua popolarità si deve innanzitutto all'eccezionale diffusione che ebbero le sue opere, i "Vaticinia" e le "Interpretazione dei geroglifici di Horapollo", ma soprattutto al fatto che, diversamente da molti suoi contemporanei, Nostradamus non incorse mai nella condanna ecclesiastica e nella repressione dell'Inquisizione. Benché le temesse molto. Profezie non pericolose dunque, per l'autorità costituita, ma pur sempre affascinanti.

Molti altri furono gli uomini che utilizzarono lo strumento della profezia, cosa assai comune fra Cinque e Seicento: comune perché l'epoca di profondo e radicale cambiamento, tanto culturale e politico quanto religioso e spirituale, rendeva gli uomini bisognosi di punti fermi. Punti fermi che si poggiassero su una tradizione saldamente consolidata come quella delle Scritture: molte, moltissime immagini dello stesso Nostradamus non sono altro che abili parafrasi di elementi escatologici contenuti nella Bibbia, integrati con eventi storici e antologie di presagi, il tutto mescolato all'oroscopo. Savonarola, Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella e Giordano Bruno: tutti accomunati dallo stesso spirito lungimirante, consistente non nella previsione esatta degli avvenimenti, ma nel comprendere il profondo cambiamento in atto e assecondarlo.

Le interpretazioni più comuni vogliono che addirittura l'astrologo abbia predetto la rivoluzione francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler e gli attentati dell'11 settembre 2001. A prescindere dal fascino indubbio di certe parole contenute nelle sue quartine profetiche, esse conservano un significato talmente ambiguo che chiunque può leggervi quello che vuole, e anche a distanza di 450 anni se ne continua a parlare. Nulla da temere insomma: è molto probabile che la terza guerra mondiale atomica non scoppi così presto…almeno secondo Nostradamus.

…solo quando arriva il tempo in cui l'ignoranza si dissipa, il senso delle mie predizioni sarà sempre più chiaro.

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