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40 anni fa muore Gianni Rodari, lo scrittore più amato dai ragazzi di ogni epoca

Gianni Rodari, lo scrittore italiano più amato dai ragazzi, si spegneva quarant’anni fa a Roma. A soli 60 anni se ne andava lo strepitoso inventore di favole e filastrocche per bambini. Dalla scomunica del Vaticano al successo in URSS, ancora oggi le sue opere restano tra le più insuperabili nella letteratura per l’infanzia. E non solo.
A cura di Redazione Cultura
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Gianni Rodari ci lasciava 40 anni fa a Roma. Lo scrittore più amato dai bambini e dai ragazzini italiani moriva il 14 aprile 1980 e all'età di 60 anni, qui si spegneva lo scrittore, il giornalista, il comunista, il papà, il marito, il pedagogista. Perché Rodari è stato il più grande inventore di favole e filastrocche del nostro Paese, ma anche molto altro. Di sicuro uno dei più grandi autori specializzati in scritture per l'infanzia del nostro Paese, e non solo, considerando il successo e la passione dei lettori di tutto il mondo per le sue opere. Nel 1970, dieci anni prima della morte, vinse il Premio Hans Christian Andersen.

Nato sul Lago d'Orta nel 1920, iniziò la sua carriera dopo la Liberazione, nel 1945, con il giornaletto ciclostilato Cinque punte in Lombardia. Dopodiché diresse L'Ordine Nuovo, il periodico della Federazione Comunista di Varese, mentre nel 1947 iniziò la sua collaborazione storica con l'Unità, per cui curò la rubrica "La domenica dei piccoli" per l'edizione milanese. Nel 1951, dopo la pubblicazione de "Il manuale del Pioniere", fu scomunicato dal Vaticano, in quanto “ex-seminarista cristiano diventato diabolico” e nei cortili delle parrocchie si bruciavano i suoi libri. Il che, in quegli anni di Guerra fredda, fa il paio col successo internazionale, in particolare nell'Ex Unione Sovietica, che adottò nelle scuole i libri di Rodari e dove si realizzarono diversi cartoni animati tratti dai suoi libri già negli anni Sessanta.

Negli anni alcuni suoi libri, dalle "Filastrocche in cielo e in terra" alle "Favole al telefono", sono diventati dei capisaldi eterni della letteratura per ragazzi. Ma grazie a uno dei suoi volumi più maturi, la "Grammatica della fantasia" del 1973, sua principale teorica, divenne fra i principali teorici dell'arte di inventare storie. Non solo per ragazzi.

Lavorò instancabilmente fino a pochi giorni prima di quel 14 aprile 1980, quando fu ricoverato in clinica a Roma, per farsi operare a una gamba sinistra, dove morì quattro giorni per arresto cardiaco. Non aveva nemmeno 60 anni. Oggi i suoi resti riposano nel cimitero del Verano a Roma. Quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. Moltissime le celebrazioni attese, nonostante la pandemia da coronavirus, per cui i suoi libri sono tornati ancora una volta alla ribalta, grazie alla potenza immaginifica e senza tempo delle sue "Favole al telefono".

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