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4 parole (con sorpresa) che portano il nome di popoli mitici

In italiano alcune parole, alcune usuali, altre meno, nascono dai nomi di popoli mitici dell’antichità. Oggi facciamo un tuffo nella leggenda vedendone quattro – con una sorpresa.
A cura di Giorgio Moretti
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Serico

Sappiamo che ‘serico' significa ‘di seta'. Ma non tutti sanno che ‘seta' e ‘serico' non hanno la stessa origine, e che quest'ultimo deriva dal nome di un popolo mitico.
Fonti greche e romane ci narrano dei Seres, un popolo che abitava la Serica (una remota regione dell'Asia centrale). Secondo queste narrazioni, i Seres avevano una statura eccezionale, godevano di una vita lunghissima, e (ma no?) erano profondamente saggi e conducevano esistenze frugali, vicine alla terra. Ma soprattutto, erano i primi produttori e commercianti di quel tessuto formidabile che è la seta. Così l'Occidente conobbe la seta attraverso il nome dei suoi mitici produttori: il greco serikós (propriamente, ‘dei Seres') dette forma al latino sericum ‘seta'.
(Invece il termine ‘seta' è un derivato un po' grossolano di saeta ‘setola, crine').

Cimmerio

Questa parola non è delle più comuni – ma il grande pubblico ce l'ha nell'orecchio per via di Conan il Barbaro, che nell'opera fantasy di Robert Ervin Howard proviene dalla regione immaginaria della Cimmeria.
Fantasy a parte (ma non troppo), le conoscenze geografiche degli antichi non erano proprio di livello eccezionale; così i Cimmeri, popolazione del Caucaso, fin dai tempi di Omero si immaginavano provenienti da un nord scuro, freddo e pericoloso. Da questa credenza nacque l'aggettivo ‘cimmerio', che ha proprio i significati di tenebroso, oscuro, nebbioso.
E giusto per continuare la serie "Gli abbagli degli antichi", nella latinità questo aggettivo fu confuso con ‘cumano' (della città di Cuma, in Campania). Infatti non si sente parlare solo della Sibilla Cumana, ma anche della Sibilla Cimmeria.
Anche se poco usata, ‘cimmerio' resta una parola davvero gagliarda: in questo periodo ci si immerge lentamente in un clima cimmerio, ed è cimmeria l'atmosfera in cui si crogiola la band dark.

Iperboreo

Anche questa è una parola ricercata – ma si trova con più facilità. Si dice iperboreo ciò che si trova nell'estremo settentrione, o che da lì proviene.
Questo nome nasce da Iperborea, terra degli Iperborei: un luogo e una popolazione misteriosi, che ritroviamo spesso nelle fonti classiche, posti a nord, al di là del fiume Oceano che cinge il mondo. Secondo alcuni racconti, quello degli Iperborei era un popolo caro ad Apollo, dio del Sole e delle Arti, che presso di loro passava molto del suo tempo, benedicendoli con giorni lunghissimi. Secondo altri, invece, essi vivevano in terre desolate e popolate di mostri: pensiamo che Perseo dovette raggiungere volando queste terre inospitali per scovare e uccidere Medusa.
La suggestione degli Iperborei ha avuto lunga vita: fino al secolo scorso ha fornito materiale per i deliri mitici e occultisti di alcuni nazisti (che in loro trovavano il ceppo della razza ariana, forse di natura extraterrestre…!).
Ma oggi si può parlare con spirito dell'amico che se ne va a fare in dottorato dagli Iperborei e a cui mandiamo compassionevolmente una treccia di mozzarella di bufala, o delle silfidi iperboree che, non senza nostro piacere, vengono a godere delle bellezze delle nostre città.

Queste parole, coi popoli a cui si riferiscono, condividono un colore magico. E la sorpresa sta nel fatto che lo stesso termine ‘magia' nasce dal nome di uno straordinario popolo di sacerdoti.

Magia

Erodoto, nelle Storie, narra di una casta sacerdotale persiana: i Magi. Era una casta ereditaria, in cui si tramandavano saperi occulti, che riguardavano specialmente l'astrologia e l'interpretazione dei sogni. Ebbe un potere incontrastato fino all'unificazione persiana del VI secolo a.C.; lo recuperò in parte durante la decadenza romana, fino all'avvento dell'Islam, quando dei Magi si persero le tracce.
Secondo le credenze classiche, non è che semplicemente i Magi fossero bravi con l'astrologia e la magia: le avevano inventate loro. I misteriosi e straordinari saperi dei Magi ebbero un carisma globale; non solo il nome della magia (come sappiamo) portò il loro nome fino alle sponde dell'Atlantico e oltre, ma perfino l'ideogramma cinese per ‘magia' è collegato alla loro araldica.
Questo grandissimo magnetismo esercitato su tutto il globo fa correre l'immaginazione. Chissà come sono apparsi i Magi ai primi che ne hanno riportato notizia, chissà come erano. E chissà che cosa sapevano.

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Nato nel 1989, fiorentino. Giurista e scrittore gioviale. Co-fondatore del sito “Una parola al giorno”, dal 2010 faccio divulgazione linguistica online. Con Edoardo Lombardi Vallauri ho pubblicato il libro “Parole di giornata” (Il Mulino, 2015).
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