25 aprile: la prima Festa della Liberazione in 75 anni che non festeggeremo in piazza
Per la prima volta in 75 anni non celebreremo la Festa della Liberazione dal nazifascismo in piazza. Il 25 aprile 2020 sarà ricordato per questo e per essere arrivato nel pieno del lockdown che ha paralizzato la vita non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo. Per noi italiani significa restare a casa e non festeggiare come ogni anno, in piazza e negli spazi pubblici, quella che è probabilmente la festa più importante, la base della nostra democrazia, delle nostre certezze messe in subbuglio dal coronavirus.
Per questo diventa ancor più meritoria il contributo con cui l’Istituzione Bologna Musei, attraverso l’area disciplinare Storia e Memoria, partecipa al programma ufficiale delle Celebrazioni predisposto dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna utilizzando le tecnologie digitali come mezzo fondamentale per la conservazione, condivisione e trasmissione attiva della memoria.
In occasione della ricorrenza della giornata della Liberazione, da martedì scorso 21 aprile 2020, è attiva l’iniziativa di narrazioni storiche #aportechiuse avviata dal Museo civico del Risorgimento di Bologna a seguito della sospensione dell’apertura al pubblico, propone un palinsesto di contributi video e dirette streaming dedicate alla Resistenza partigiana visibili sulla sua pagina Facebook. Per cinque giorni, le voci di operatori museali, storici, studiosi e giornalisti (Pino Cacucci, Manuela Capece, Michela Cavina, Ilaria Chia, Roberto Diolaiti, Mirtide Gavelli, Roberto Martorelli, Elena Musiani, Carlo Pelagalli, Alberto Preti, Otello Sangiorgi, Andrea Spicciarelli, Cinzia Venturoli) si alterneranno per ripercorrere vari aspetti e declinazioni delle lotte che portarono alla liberazione dalla dittatura nazifascista nel territorio bolognese. Al termine di ogni diretta il pubblico potrà commentare e dialogare con i relatori.