200 anni dalla morte di Napoleone: gli Uffizi preparano una mostra all’Elba per il 5 maggio
Una mostra per il bicentenario dalla morte di Napoleone. A promuovere l'evento che dovrebbe tenersi sull'Isola d'Elba, dove Bonaparte ebbe un esilio breve, anche se molto importante, regnandovi per dieci mesi, dal 3 Maggio del 1814 al 26 febbraio del 1815. La data che il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, si augura possa essere quella giusta è il 5 maggio 2021, quando saranno duecento anni dalla morte del generale francese. Ma l'idea che è alla base del sopralluogo di ieri sull'isola, e che prende sempre più quota dopo l'annuncio del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani di una legge regionale di finanziamento è quella degli Uffizi diffusi, pallino del direttore Schmidtda tempo, a maggior ragione da quando la pandemia ha sconvolto le possibilità del turismo internazionale. L'idea è cercare di "portare sul territorio la grande quantità di opere che abbiamo in deposito, è giusto riportarle dove possono raccontare i singoli capitoli di una grande storia, la storia culturale della Toscana".
Ecco perché, dopo il sopralluogo di ieri all'isola d'Elba, e l'annuncio del presidente della Regione Toscana Giani, si studia per una mostra a tema napoleonico con opere delle Gallerie nel bicentenario della morte di Bonaparte. "Sarò molto felice se questo nostro progetto potrà avere un suo proprio quadro normativo e di finanziamento, sarebbe il coronamento e la concretizzazione definitiva di un'operazione che sapevamo fin da subito possedere la capacità di dare risposte e rilancio culturale ai territori toscani – ha continuato Schmidt – L'idea è di organizzare una esposizione temporanea con nostre opere a tema napoleonico, in vista del 5 maggio, dato che quest'anno ricorre il bicentenario della morte di Bonaparte e questi spazi sono idonei ad accoglierla. Ma non vogliamo fermarci qui con le iniziative culturali degli Uffizi diffusi: è necessario andare oltre ed è quello che faremo. In questo sopralluogo congiunto a me fa piacere che diversi campanili e tutti i colori politici lavorano insieme perché ciò che stiamo facendo lo facciamo per tutta la Toscana, per tutta l'Italia, e per l'umanità intera, perché qui abbiamo beni culturali che, possiamo dirlo, sono di importanza mondiale."