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130 anni fa nasceva Oskar Kokoschka: “il selvaggio” che dipinse l’inconscio

Una pittura che rifiuta nettamente ogni ideale di bellezza e di grazia, creando un mondo parallelo a metà, fra incubo e realtà. Membro del Blaue Reiter ed esponente di spicco della secessione viennese, Kokoschka divenne famoso per la sua relazione tormentata con Alma Mahler, per la quale dipinse la bellissima tela intitolata “La sposa del vento”.
A cura di Federica D'Alfonso
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La sposa del vento, Oskar Kokoschka (1914)
La sposa del vento, Oskar Kokoschka (1914)

Il primo marzo del 1886 nasceva Oskar Kokoschka. Una famiglia, quella del giovane pittore, circondata da un'aura di mistero: si diceva che la nonna e la mamma fossero sensitive. Il mito che avvolge la biografia dell'artista vuole che un pomeriggio, mentre la madre si trovava in visita a casa di un'amica, abbia avuto la fortissima sensazione che il piccolo Oscar fosse in pericolo, precipitandosi su di lui un istante prima che si facesse del male.

Oskar inizia a dipingere a quattordici anni, attratto dalle opere barocche di Franz Anton Maulbertsch, dal nuovo stile di Gustav Klimt e dalla pittura incisiva di Lovis Corinth. Si forma nell'ambiente della secessione Viennese, anche a contatto diretto con Klimt, grazie al quale fu presentato al pubblico viennese durante il "Kunstschau" del 1908. I suoi lavori più famosi sono caratterizzati da un violento cromatismo e da un'attenta analisi psicologica che indaga l'intimo del personaggio: sono gli anni del Blaue Reiter, e gli anni di Sigmund Freud.

Kokoschka è conosciuto nell'ambiente fin dall'esordio come il pittore "super selvaggio", a causa del rifiuto netto di ogni ideale di bellezza e di grazia, e dell'intenzione quasi ossessiva di mettere a nudo gli aspetti più duri e sconcertanti dell'esistenza. La produzione pittorica degli anni '10 influenzò artisticamente personalità come Egon Schiele, al quale verrà sempre assimilato per la comunanza di temi e mezzi espressivi. Nel 1910, Walden, fondatore della rivista d'avanguardia berlinese Der Sturm, convinse il giovane Kokoschka a trasferirsi a Berlino, dove l'artista iniziò a curare il Ritratto della settimana, divenendo il primo illustratore della rivista.

Dopo il soggiorno a Berlino Oskar fa ritorno a Vienna: qui intreccia una famosa e tormentata relazione con Alma Mahler, oggi considerata, grazie anche a lui, come la più grande musa del XX secolo. Viennese, brillante, aristocratica, promettente musicista, era diventata però famosa per le sue relazioni con uomini eccezionali come Klimt, Mahler stesso e, dopo Kokoschka, l'architetto Walter Gropius e lo scrittore Franz Werfel.

La sposa del vento

La sposa del vento, Oskar Kokoschka (1914)
La sposa del vento, Oskar Kokoschka (1914)

La tela fu realizzata a Vienna nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale: è sicuramente l’opera pittorica più famosa di Oskar Kokoschka. Protagonista assoluto della rappresentazione è l’uomo. L’uomo come archetipo, come l'essere dubbioso per eccellenza che, nella notte, veglia alla ricerca di un equilibrio impossibile tra ragione e sentimento. La donna è invece rappresentata con l’abbandono sereno di chi vive il rapporto con la vita senza le ansie esistenziali create dai fantasmi della propria psiche.

In questo quadro più di altri è evidente il rapporto diretto della pittura di Kokoschka con la gestualità: il colore sembra quasi prendere corpo e movimento, ma allo stesso tempo ha quel tanto di astrazione dal reale che gli consente di "evocare" atmosfere da sogno, con grande forza comunicativa e inquietudine. "La sposa nel vento" colloca Oscar Kokoschka in una posizione particolare all’interno dell’Espressionismo, con una pittura concitata e nervosa, tragica e quindi sempre irrisolta.

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