video suggerito
video suggerito

125 anni fa nasceva Michail Bulgakov. La fama immortale de “Il maestro e Margherita”

Michail Bulgakov, nasceva a Kiev il 15 maggio del 1891. A causa di una spietata censura, il suo romanzo “Il maestro e margherita” è stato pubblicato solo a ridosso degli anni Settanta in Unione Sovietica. Bulgakov è stato uno scrittore perennemente in conflitto col regime, contro il quale si dichiarava ostile: “La lotta contro la censura, qualunque essa sia e sotto qualunque potere, è mio dovere, così come gli appelli alla libertà di stampa. Se un qualsiasi scrittore pensasse di dimostrare che a lui non è necessaria, sarebbe come un pesce che dichiarasse pubblicamente di poter fare a meno dell’acqua. Nella vasta arena della letteratura russa, in Urss io ero l’unico lupo”.
A cura di Silvia Buffo
134 CONDIVISIONI
Il manoscritto della prima bozza di Bulgakov del romanzo "Il Maestro e Margherita" - 1928, esposto a Mosca in Russia, nella dimora dello scrittore, oggi divenuta museo.
Il manoscritto della prima bozza di Bulgakov del romanzo "Il Maestro e Margherita" – 1928, esposto a Mosca in Russia, nella dimora dello scrittore, oggi divenuta museo.

Michail Bulgakov, grazie al suo celebre capolavoro "Il maestro e Margherita", pubblicato postumo in seguito a varie e travagliate edizioni, è considerato una dei più grandi scrittori del secolo scorso. Nasceva a Kiev il 15 maggio del 1891. A causa di una spietata censura il suo romanzo, iniziato nel '28 e terminato nel '41 dalla moglie, è stato pubblicato solo a ridosso degli anni Settanta in URSS, è stato uno scrittore perennemente in conflitto col regime, contro il quale si dichiarava ostinato: "La lotta contro la censura, qualunque essa sia e sotto qualunque potere, è mio dovere, così come gli appelli alla libertà di stampa. Se un qualsiasi scrittore pensasse di dimostrare che a lui non è necessaria, sarebbe come un pesce che dichiarasse pubblicamente di poter fare a meno dell'acqua. Nella vasta arena della letteratura russa, in Urss io ero l'unico lupo".

Il romanzo satirico Il maestro e Margherita, pubblicato nel 1967, quasi trent'anni dopo la morte avvenuta nel 1940, gli diede fama immortale. In Italia, la pubblicazione fu possibile grazie all'editore Giulio Einaudi. Il libro in Unione Sovietica circolava clandestino come ‘samizdat', a puntate di una versione censurata sul giornale Moskva. Purissima satira nei confronti della staticità sovietica che Eugenio Montale definì «un miracolo che ognuno deve salutare con commozione», mentre Veniamin Kaverin scrisse «per originalità sarà difficile trovare un'opera che gli stia a pari in tutta la letteratura mondiale»

Secondo il parere di molti lettori Il Maestro e Margherita è il miglior romanzo russo del secolo e anche dell'Unione Sovietica. Condito di “frasi alate”, espressioni incisive come proverbi e mistiche come leggende: "I manoscritti non bruciano" è una fra queste, lo stesso Bulgakov scrisse da capo il romanzo, attingendo solo alla sua memoria, dopo averne bruciato volontariamente una bozza, forse anche in quell'occasione in lotta con la censura. Le autorità sovietiche degli anni trenta, l'ardito riscatto grazie alla visita del Diavolo nell'Unione Sovietica atea di quel tempo s'intrecciano magistralmente al processo evangelico al Messia e di Ponzio Pilato, vicende spesso rappresentate teatralmente, e il motore di tutto il romanzo, l'amore per Margherita Nikolaevna.

L'amore per Margherita incarna, di contrasto alla stagnante staticità sovietica, il dinamismo, il cambiamento e un irrefrenabile senso di libertà. Indimenticabile l'emozione di queste righe ansimanti di speranza, in cui la donna finalmente potrebbe sapere qualcosa del suo amato Maestro, preparandosi ad avere notizie:

Dallo specchio una donna ventenne coi capelli neri, ricciuta di natura, guardava la Margherita trentenne e rideva irrefrenabilmente, mostrando i denti […] Adesso in lei, in tutto il suo essere, in ogni minima particella del suo corpo, ribolliva una gioia che essa sentiva come se ci fossero tante bollicine che le pungessero tutto il corpo. Margherita si sentì libera, libera da ogni cosa. Essa comprese inoltre con la massima chiarezza che era avvenuto per l'appunto ciò che quel mattino le diceva il suo presentimento e che essa avrebbe abbandonato per sempre la palazzina e la sua vita di prima.

134 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views