11 libri per capire l’11 settembre
L'11 settembre ha aperto una ferita profonda non soltanto nella storia di quello spazio geopolitico e culturale che definiamo "Occidente", ma nella società globalmente intesa; da vent'anni – puntualmente senza riuscirci – cerchiamo di scendere a patti con l'incertezza lasciataci in eredità dall'evento che ha segnato un prima e un dopo nelle nostre modalità d'interpretare ciò che ci circonda. Un turning point che ha stravolto, spesso in senso peggiorativo, i rapporti con quelle culture che per qualche motivo percepiamo come lontane (e verso le quali, purtroppo, continuiamo a nutrire un certo senso di sospetto, al netto di tutti i discorsi sul multiculturalismo e i doni della globalizzazione di cui ci siamo riempiti la bocca per vent'anni), inaugurato una nuova stagione di terrore (reale o percepito che fosse), cambiato per sempre il nostro legame con le immagini (lo schianto del primo aereo è la vera e propria istantanea del nuovo millennio) e plasmato in maniera indelebile le prassi e i riti del racconto, scatenando una spasmodica ricerca della "verità".
Un solo 11 settembre, tante "verità"
Sì, perché di "verità", da vent'anni questa parte, se ne sono rincorse tante, alcune in palese antitesi tra loro, come testimoniato dall'impressionante quantità di inchieste, contro-inchieste e dispute intellettuali tra debunker fiorite nell'ultimo ventennio. Alcune hanno rappresentato dei tasselli importanti – come ad esempio Fahrenheit 9/11, il documentario che valse a Michael Moore la Palma d'oro nel 2004, che ha spiazzato l'opinione pubblica globale gettando nuova luce sul flirt costante che ha caratterizzato i rapporti tra le famiglie Bush e Bin Laden; nella stragrande maggioranza dei casi, però, la volontà di mestare nel torbido per disvelare "quello che non ci hanno detto" ha prodotto esiti per niente edificanti, incentivando la realizzazione di decine di contro-inchieste a tinte complottiste e fondate su premesse che, a essere gentili, potremmo definire "intellettualmente disoneste" (da David Icke al nostrano Massimo Mazzucco).
11 settembre: orientarsi con i libri
Questi sforzi hanno avuto un solo scopo: legittimare un'oggettività totalmente pretestuosa che, di fatto, ha finito per avvelenare il dibattito pubblico. Come orientarsi, quindi, in questo labirinto di narrazioni che, spesso, finiscono per cozzare tra loro? Forse una soluzione può essere quella di partire da un buon libro: ecco undici opere, tra narrativa e saggistica, utili per provare a capire l'11 settembre.
Le altissime torri
Vincitore del premio Pulitzer per la saggistica nel 2007 Le altissime torri, settima fatica letteraria di Lawrence Wright, giornalista e storica firma del New Yorker, è in realtà uno strano (ma efficacissimo) ibrido a metà strada tra un romanzo postmoderno e la sceneggiatura di una puntata di Black Mirror . Con ogni probabilità, la migliore ricognizione possibile su al-Qaeda, dalla sua ascesa alla sua caduta, scandita da inestimabili scandagli che consentono a chi legge di orientarsi nella complessità della galassia jihadista.
Molto forte, incredibilmente vicino
Il secondo romanzo di Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2005, è stata una delle prime opere di finzione ad assumersi il fardello di affrontare il trauma di una nazione. La toccante vicenda di Oskar Schell, un bambino di 9 anni che è rimasto orfano in seguito all'attentato, ha aiutato una generazione nell'elaborazione di un lutto condiviso.
New York, ore 8.45
Curata da Simone Barillari, questo volume raccoglie alcuni dei migliori articoli pubblicati nei giorni successivi alla tragedia delle Torri Gemelle su tre delle testate americane più prestigiose – New York Times, Washington Post e Wall Street Journal – e poi premiati dal Pulitzer. Un libro importante soprattutto per acquisire un punto di vista interno al dramma, tramite i resoconti dei sopravvissuti e i dubbi sulla corresponsabilità dell’amministrazione Bush, che secondo la maggior parte degli analisti avrebbe potuto evitare la catastrofe.
11 settembre, io c'ero
L'inestimabile testimonianza di Giorgio Radicati, all’epoca console italiano a New York, che in queste pagine prova a far rivivere il dramma di quei momenti attraverso i suoi occhi.
L'uomo che cade
Forse il romanzo definitivo sull'11 settembre: nello spazio di 260 pagine, uno dei più affermati autori postmoderni al mondo prova a interpretare il sentimento di una grande nazione che, in pochissimi secondi, si è scoperta vulnerabile. Per farlo, DeLillo mette in campo tutte le armi che ha a disposizione, provando a fornire un punto di vista interno ai due poli interni al trauma: le inquiete solitudini della famiglia di un sopravvissuto al crollo delle torri e la paradossale normalità di un terrorista che si prepara a diventare un martire.
L'impero del terrore: il cinema horror statunitense post 11 settembre
L'eredità dell'Undici settembre ha, ovviamente, influenzato nel profondo anche le arti, su tutte la Settima: infatti, anche il cinema americano è cambiato da allora, e con esso l'horror, un genere che, sin dalle sue origini, si è rivelato capace di assorbire e tradurre in fotogrammi terrificanti le paure più profonde di un intero Paese. Il libro di Antonio José Navarro, critico cinematografico spagnolo di consolidata fama, prova a reinterpretare la storia dei film dell'orrore statunitensi prodotti dopo il crollo delle Torri.
Da Berlino a Kabul. La lunga scia di sangue dell'11 settembre
Dopo vent'anni e lunghe ore di riflessione e studio, lo scrittore e ricercatore genovese Pietro Ratto racconta alcuni retroscena sull'attentato alle Torri Gemelle, rileggendo l'evento anche alla luce della presa del potere da parte dei Talebani.
11 settembre. Le ragioni di chi?
Il più grande punto di cesura del nuovo millennio letto attraverso la lente critica di uno dei più grandi intellettuali del secolo, da sempre animato da un punto di vista non allineato: il libro raccoglie i migliori articoli che Noam Chomsky ha dedicato all'Undici settembre.
Diplopia. L'immagine fotografica nell'era dei media globalizzati
Dicevamo che l'Undici settembre ha stravolto in maniera definitiva il nostro rapporto con le immagini. Questo processo non ha riguardato soltanto il cinema, ma anche la fotografia: in Diplopia (termine che indica un disturbo visivo per cui si percepiscono due immagini di un solo oggetto), lo storico del settore Clément Chéroux ragiona sul nuovo paradigma che segnò il foto-giornalismo nei 9 anni che seguirono l'Undici settembre.
Undici settembre. Contro-narrazioni americane
Una raccolta eterogenea di saggi, poesia e racconti scritti dalle personalità più innovative e influenti della narrativa, dell'arte e della narrativa americana contemporanee, da Don De Lillo a Paul Auster, da David Foster Wallace a Laurie Anderson.
2001. Un Archivio
Uscito da qualche giorno per Manifestolibri, questo breve saggio (disponibile soltanto in Ebook) è il terreno in cui un'intellettuale di primo piano come Ida Dominijanni, all'indomani della presa del potere in Afghanistan da parte dei Talebani, prova a elencare tutti i fallimenti che hanno caratterizzato quella "Guerra globale al terrore" che, stando alle parole dei leader occidentali, avrebbe dovuto produrre libertà, uguaglianza e ricchezza.