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10 buoni motivi per leggere “La Tomba degli Imperi”

“La Tomba degli Imperi” è arrivato venerdì 13 febbraio in tutte le fumetterie. Ecco 10 motivi per aggiungere questo volume unico nelle vostre librerie.
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La "tomba degli imperi" è il secondo nome dell'Afghanistan. Il luogo dove prima degli americani, trovarono la morte i soldati russi e i soldati inglesi, un luogo dove la violenza e l'egoismo la fanno da padrone e dove non c'è spazio per valori universali positivi. Buoni non ce ne sono, o quasi. Sembra partire da qui l'edizione integrale de "La Tomba degli Imperi", nuovo fumetto che saldaPress aggiunge alla sua collana Zeta, tutta dedicata ai morti viventi. Scritta da Mark Sable e disegnata da Paul Azaceta, la serie Image Comics che da noi è arrivata in uno splendido volume unico da 144 pagine al prezzo di 14.90 euro, rilegge il conflitto dell'Afghanistan ed obbligherà, in un certo senso, talebani e soldati americani a schierarsi dalla stessa parte. Un pezzo unico che non può mancare nelle vostre librerie. Eccovi i nostri 10 buoni motivi per leggere "La Tomba degli Imperi".

1. Paul Azaceta

È probabilmente il disegnatore del momento. Firma quel capolavoro a metà tra noir e horror che è "Outcast", prossima produzione Skybound che diventerà una serie tv per Fox ed è lui a dare a "La Tomba degli Imperi" quella pienezza e quella complessità, dal punto di vista grafico, che fanno del volume un pezzo da 90. Le tavole sono ricche di dettagli ed è impossibile non lasciarsi prendere dagli eventi narrati, pagina dopo pagina. Un lavoro incredibile, che si lascia apprezzare in ogni singola goccia di sudore che cade dalla fronte dei Marines e nello scenario arido dell'Afghanistan.

2. Il contesto

Finalmente gli zombie non invadono supermercati o megaville con giardino. Il contesto storico e geografico è importantissimo e porta l'universo dei morti viventi in uno scenario tutto nuovo e su più livelli. Nelle zone di conflitto, i morti viventi diventano il pretesto per chiarire alcune dinamiche ed esprimere un punto di vista anche critico su quanto è accaduto in questi anni.

3. I personaggi

Ogni personaggio de "La Tomba degli Imperi" è incredibilmente caratterizzato. Da Reddick, il cecchino solitario, al tenente Vazquez, l'integerrimo superiore, al chirurgo "ostaggio" dei talebani: tutti i ruoli presenti nel volume rispettano i cliché delle storie di guerra. Ed è un altro punto a favore di questa serie, di cui parleremo nel successivo numero 4.

4. È anche una "war-story"

Anzi, è soprattutto una storia di guerra. Le prime 30 pagine ci spiattellano in faccia, con le tavole e i dialoghi, tutta la tensione del conflitto con una verità ed una crudezza disarmante. Gli zombie arriveranno soltanto dopo, ma "La Tomba degli Imperi" resta principalmente una serie drammatica, una trama perfetta da vedere al cinema (magari ci pensano!).

5. Una storia alla Tarantino-Rodriguez

Chi è che non conosce "Dal tramonto all'alba"? Un film dai dialoghi serrati e dalle immagini forti, apparentemente basato sulla storia di due rapinatori in fuga con ostaggi che si ritrovano in un covo di vampiri assetati di sangue. Dal crime drama al più classico degli horror in un attimo. Ecco. Le dinamiche de "La Tomba degli Imperi" sono molto simili: gli zombie si insinueranno davanti ai vostri occhi in maniera del tutto inusuale e inaspettata. E la storia cambia marcia più volte e all'improvviso.

6. Tim Hetherington

"La Tomba degli Imperi" è dedicato a Tim Hetherington, reporter fotografo e corrispondente di guerra, ucciso a Misurata, nei giorni più aspri del conflitto in Libano. Tim ha aiutato Mark Sable e Paul Azaceta negli studi per lo sviluppo della serie. Sicuramente un buon motivo per apprezzarne la fedeltà dell'opera.

7. Diciotto vignette per raccontare i soldati

Scrive Mark Sable: "In diciotto vignette, che possono essere lette orizzontalmente o verticalmente, vi facciamo vedere come passano il tempo i soldati nell'avamposto e vi diamo qualche piccolo accenno su chi sono alcuni di loro, che magari sono apparsi solo in poche vignette". È davvero una delle sequenze più belle dell'intera opera.

8. I talebani come non li avete mai visti

"La Tomba degli Imperi" è una  serie americana che parla bene dei talebani? No, ma non ne parla male, o quantomeno non gonfia stupidamente gli stereotipi. Si limita, per quella fedeltà che appunto c'è stata nella ricerca, a svelarne alcune contraddizioni. Il colpo di scena finale, poi, è tutt'altro che a loro sfavore. Ci fermiamo qui, no spoiler please!

9. Una serie per tutti

Chi legge "The Walking Dead" e segue ogni sua edizione, dagli albi da edicola a quella speciale in uscita con Gazzetta, amerà questo volume. Ma, come detto, questa è una serie che parla in primo luogo di guerra e che lascia la maggior parte dello spazio alla definizione dei rapporti e della vita di chi è impegnato nel conflitto. Per questo si lascerà seguire anche da chi con gli zombie ha avuto fino ad oggi poca familiarità.

10. saldaPress

Non è per piaggeria ma per dovere di informazione sottolineare quanto la casa emiliana stia facendo davvero grandi cose per il mondo del fumetto. Il filo diretto con il mondo Skybound/Image Comics continua a produrre solo cose buone, così come la cura e l'attenzione alle realtà indipendenti nazionali, come la formula "primaomai" lanciata da Ratigher per il suo "Le ragazzine stanno perdendo il controllo, la società le teme, la fine è azzurra". E nel futuro prossimo ancora tante sorprese aspettano i lettori. Su tutte l'uscita di "Outcast", le nuove edizioni di "The Walking Dead" (a proposito, la serie è arrivata ad un milione di copie vendute in Italia) ed una nuova serie "Great Pacific", una storia "ecologica" che racconta di una grande isola fatta di rifiuti in mezzo al mare.

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