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1° Maggio 2021, frasi e aforismi celebri per la Festa dei lavoratori
Una raccolta di frasi d’autore sul lavoro in occasione del 1° Maggio. Da Gianni Rodari a Gustave Flaubert, passando per Sandro Pertini e Primo Levi: ecco una lista di frasi celebri e poesie per celebrare la Festa dei lavoratori, che ricorre ogni primo maggio in omaggio alle lotte dei lavoratori in tutto il mondo.
A cura di
Redazione Cultura
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Il Primo maggio è il giorno in cui in tutto il mondo si celebra la Festa del lavoro. Questa giornata, dedicata ai lavoratori di tutto il mondo e alle conquiste sociali ed economiche ottenute dai lavoratori, affonda le sue radici nella storia delle lotte dei movimenti sindacali e di milioni di operai. Diverse sono le iniziative che puntualmente ricorrono in questa festività, nonostante il complicato periodo che stiamo vivendo, un motivo in più per mettersi in caccia di frasi celebri e poesie sul lavoro e sui lavoratori.
Frasi per il Primo Maggio, le più belle per la Festa del Lavoro
- Maggio viene ardito e bello
con un garofano all’occhiello
con tante bandiere nel cielo d’oro
per la festa del lavoro. (Gianni Rodari) - Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno. (Voltaire)
- Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo. (Lev Tolstoj)
- Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo. (Sandro Pertini)
- In fin dei conti il Lavoro è il metodo migliore per far passare la vita. (Gustave Flaubert)
- Il lavoro è fondamentale per la dignità (Papa Francesco)
- Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)
- Il miglior antidoto al dolore è il lavoro. (Arthur Conan Doyle)
- Le tre parole della derisione: ‘Arbeit macht frei’, ‘Il lavoro rende liberi’. (Primo Levi)
- Il lavoro non mi piace − non piace a nessuno − ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi. (Joseph Conrad)
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