C'erano i morti ancora caldi, sotto il ponte Morandi a Genova, e Matteo Salvini consegnava ai suoi elettori il nemico Europa in un tweet: "se ci sono dei vincoli europei che ci impediscono…". Europarlamentare per undici anni non sa se ci sono dei vincoli europei, Matteo Salvini, e usa il dubitativo, arrabbiato ma non con se stesso.
Ma se ci fossero i vincoli, lui assicura, sarebbe pronto a infrangerli. Che uomo coraggioso, oggi che è crollato un ponte, dopo un'estate passata a far sequestrare canotti.
E poi il solito tweet contro gli immigrati: "In una giornata così triste, una notizia positiva", che secondo lui sarebbe l'approdo di 141 persone in Paesi che non sono l'Italia.
Perché è vero che è crollato un ponte e sono morte 35 persone, ma lui il tweet contro gli immigrati lo deve fare, ce l'ha sotto pelle, ci ha costruito una carriera, non può lasciarlo a domani, o a mai.
E' la prima regola della comunicazione di Salvini: se nella gabbia getti altro sangue gli elettori si distraggono e non pensano all'elefante.
Individuare un nemico e attaccarlo, la comunicazione di Matteo Salvini è tutta qui, una scommessa che balla fra Giuda e Pilato.
I suoi elettori vogliono un nemico su cui scaricare i propri fallimenti e lui glielo consegna, azzannatelo ma non fate domande. Così loro si spartiscono la carne del Cristo; nessuno prima di Salvini aveva legittimato l'istinto cannibale, assurto a sistema, ma in questo modo il suo elettorato si sente riconosciuto e in cambio lascia scappare Barabba.
E' così che di fronte a una tragedia italiana Matteo Salvini ha deciso di ballare di post in post, raccogliendo i suoi trenta denari, senza pensare al domani; ed evitando ogni ragionamento più lungo di un tweet.
Vedremo per quanto Lvi sarà in grado di consegnare loro carne fresca, perché fino a che le iene hanno qualcosa sotto i denti il padrone del circo non ha niente da temere; ma una iena affamata smette di riconoscere il suo padrone.
E intanto l'Italia crolla.