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Venti di guerra in Ucraina: Putin pronto a inviare le forze armate russe

Il premier della regione autonoma chiede aiuto a Putin per la pace, e la Russia a sapere che la richiesta non sarà ignorata. Da Kiev, intanto, il primo ministro da sapere di rifiutarsi di rispondere con la forza alla provocazione russa.
A cura di S. P.
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Ore 17.00 – La Camera Alta, il Consiglio della Federazione russa, ha approvato all’unanimità la richiesta – avanzata dal presidente Vladimir Putin – di intervento armato in Ucraina. Dalla Casa Bianca, nel frattempo, fanno sapere di stare "monitorando da vicino la situazione, consultandoci con nostri partner, e considerando i costi potenziali, le conseguenze di cui ha parlato il presidente Obama".

Ore 15.30 – Il presidente russo Vladimir Putin ha presentato al Consiglio della federazione russa "una richiesta di utilizzo delle forze armate in territorio ucraino per normalizzare la situazione socio-politica nel Paese, in relazione alla situazione che si è creata in Ucraina e ad una minaccia alla vita dei cittadini russi". Secondo il Ministro della Difesa ucraino Mosca avrebbe già inviato in Crimeo almeno 30 blindati e 6mila soldati. La tensione è alle stelle.

Ore 13.55 – Il quartier generale della guardia costiera ucraina a Sebastopoli, in Crimea, è sotto assedio da parte di 300 uomini armati che affermano essere stati inviati dal ministro della Difesa russo con l'ordine di occupare il sito. Lo denuncia in un comunicato il servizio di guardie di frontiera ucraine. Intanto la presidente del consiglio della Federazione russa Valentina Matvienko ha fatto sapere di non escludere l'ipotesi di inviare truppe in Ucraina. A riferirlo è Itar-Tass: “È probabile in questa situazione introdurre truppe limitate, ma la decisione spetta al presidente Putin”, ha spiegato. E nella crisi Ucraina si inserisce anche Gazprom che ha ricordato che il Paese ha un enorme debito di gas non pagato alla Russia sottolineando che il prezzo di favore accordato a Kiev da Mosca potrebbe essere messo in discussione.

Sempre più tesa la situazione in Ucraina. Dopo la denuncia delle autorità ucraina dell’invasione delle truppe russe nella regione della Crimea, Sergiy Aksyonov – capo del principale partito filorusso in Crimea – si è rivolto direttamente al presidente russo Vladimir Putin per esortarlo a intervenire per ristabilire la calma e la pace sulla regione. “Tenendo conto della mia responsabilità per la vita e la sicurezza dei miei concittadini, chiedo al presidente russo Vladimir Putin di contribuire a garantire pace e tranquillità sul territorio della Crimea”, ha affermato Aksyonov, pronunciando un discorso che la televisione di Stato in Russia ha trasmesso integralmente. La risposta non si è fatta attendere: “La Russia non ignorerà la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, non la lascerà priva della sua attenzione”. A sua volta il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk,ha rivolto un appello alla Russia: “Fermi le manovre militari in corso in Crimea. La presenza di militari russi in Crimea è inappropriata, ma l'Ucraina non cadrà in simili provocazioni rispondendo con la forza”. Di recente la Russia avrebbe inviato in territorio ucraino seimila militari supplementari. La tensione è altissima.

Obama: “No a invasione” – Nelle ultime ore, dopo che il vicepresidente americano Joe Biden aveva già annunciato il sostegno al nuovo Governo, Barack Obama si è rivolto alla Russia avvertendola della gravità di un eventuale intervento militare in Ucraina. Obama ha fatto sapere a Mosca che ogni intervento armato nella crisi ucraina “sarebbe profondamente destabilizzante per l'Ucraina e potenzialmente pericoloso” e, “sarebbe una chiara violazione dell'impegno russo al rispetto dell'indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell'Ucraina, delle leggi internazionali”. Il presidente americano, secondo quanto si apprende, starebbe valutando l’ipotesi di non partecipare al G8 di giugno a Sochi.

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