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Crisi in Grecia, adesione allo swap oltre il 75%

A poche ore dalla chiusura stabilita per accettare l’accordo sui titoli di Stato greci, è ormai certo il raggiungimento della soglia minima posta dal Governo di Atene. In molti credono possibile superare l’80% delle adesioni anche se rimane lontana la soglia massima stabilita.
A cura di Antonio Palma
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A poche ore dalla chiusura stabilita per accettare l'accordo sui titoli di Stato greci, è ormai certo il raggiungimento della soglia minima posta dal Governo di Atene. In molti credono possibile superare l'80% delle adesioni anche se rimane lontana la soglia massima stabilita.

Sembra quasi fatta per la Grecia, indiscrezioni provenienti dallo stesso governo ellenico danno ormai per certo il superamento della soglia del 75% nelle adesioni volontarie allo swap sui titoli del debito pubblico di Atene. La scadenza per l'accettazione del patto è fissata alle 21 di questa sera e in molti a questo punto prevedono che si riuscirà ad arrivare ad oltre l'80% delle adesioni.

Voci del superamento della soglia minima posta dal Governo greco si sono rincorse per tutto il pomeriggio e anche il nostro Premier Monti si era detto molto fiducioso anticipando che a metà pomeriggio la soglia era ben al di sopra del 60%, voci confermate anche dal numero uno dell'Istituto di Finanza Internazionale e rappresentante delle banche creditrici Charles Dallara. Certamente un risultato positivo per i conti pubblici della Grecia ma che nel caso non si raggiungesse la massima percentuale del 95% posta come soglia di assoluta sicurezza anche dalla Bce, per Atene si aprono le porte di un negoziato molto complesso.

Con un'adesione al di sotto del 95% la Grecia, infatti, rischia comunque di non riuscire ad arrivare ad un rapporto debito Pil al 120% nel 2020, ma il Governo ellenico si è già premunito inserendo delle clausole collettive con le quali impone anche a chi non ha aderito volontariamente all'offerta di sottostare alle regole dello swap con conseguenze però ancora da definire. Volontariamente o meno insomma i possessori di tritoli greci dovranno accettare un taglio del valore pari al 53% nello scambio con i nuovi titoli. Del resto Atene aveva minacciato velatamente di non restituire il debito ai grandi gruppi che non avessero accettato l'offerta swap volontaria, ma probabilmente non ci sarà bisogno della prova di forza.

Le notizie positive sono confermate anche dalla Bce che ha ripreso ad accettare titoli di stato greci come collaterali per i prestiti bancari. Con un comunicato a sorpresa da Francoforte hanno fatto sapere della svolta dei governatori centrali così in molti ormai reputano l'accordo cosa fatta. Default evitato per la Grecia che ora attende di sapere entro qualche ora la percentuale definitiva di adesioni per poi ratificare l'accordo a livello internazionale e dare il via libera alla seconda tranche di aiuti programmata dall'Unione Europea per evitare il fallimento della Grecia.

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