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Crisi di Governo: i numeri in Parlamento

A pochi giorni dalla attesissima discussione della mozione di fiducia al Governo Berlusconi IV, proviamo a fare il punto della situazione nei due rami del Parlamento.
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Senato-Repubblica

Come ben saprete, il 14 dicembre è considerato il "giorno del giudizio" per il Governo Berlusconi IV, con la votazione sulla mozione di fiducia che ovviamente rappresenta lo sbocco di una lunga crisi. Negli ultimi giorni in particolare, il dibattito è tutto incentrato intorno ai "numeri", ovvero alla guerra di cifre circa la possibilità o meno che il Parlamento confermi la fiducia al Presidente del Consiglio. Se però al Senato Silvio Berlusconi gode di un consenso sufficientemente ampio, ancora aperta è "la partita" alla Camera dei Deputati.

In effetti, l'annuncio della presentazione della mozione di sfiducia da parte del Terzo Polo (suffragata da ben 85 firme), sembra aver chiarito l'orientamento di un cospicuo numero di deputati. Ma come stanno realmente le cose? Quali sono gli equilibri politici alla Camera dei Deputati? Proviamo a fare chiarezza, partendo proprio dalla mozione presentata nei giorni scorsi dal cosiddetto asse Fini – Casini – Rutelli. Ebbene, la mozione reca la firma di 35 deputati dell'Unione di Centro, 34 di Futuro e Libertà (con Fini che comunque non potrà votare dal momento che riveste la carica di presidente della Camera), 6 dell'Alleanza per l'Italia, 5 del Moviemnto per l'Autonomia che fa capo a Lombardo, 2 liberal – democratici più gli indipendenti La Malfa e Guzzanti: un totale di 84 deputati pronti a votare contro il Cavaliere. A questi vanno aggiunti i 24 rappresentanti dell'Italia dei Valori, i 201 del partito Democratico ed i 6 radicali, sui quali negli ultimi giorni si sta concentrando il "pressing" della Maggioranza. Tutto ciò per un totale di 315 voti, ai quali si potrebbero aggiungere i 3 deputati delle minoranze linguistiche (molto probabili di due della Svp Brugger e Zeller): insomma, nell'ipotesi migliore gli oppositori potrebbero contare su 318 – 319 voti, cifra ampiamente sufficiente per sfiduciare il Governo.

L'attuale maggioranza, infatti, può contare sui 235 voti del Popolo della Libertà, sui 59 della Lega Nord, sugli 11 di Noi Sud e altri 2 Repubblicani: un totale di 307 voti. Tuttavia a questa cifra si potrebbero aggiungere i 2 ex democratici, poi API, Calearo e Cesario, nonchè Gianpiero Catone (in rotta con i vertici di Fli) ed il liberal democratico Grassano. Insomma, dando per scontato che nei prossimi giorni assisteremo a cambi di "orientamento" e ad altri "passaggi di schieramento", la situazione sembra la seguente:

  • Governo 311
  • Opposizione 315 (senza i voti delle minoranze linguistiche)
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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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