Cottarelli: “Flat tax, reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni? Costano 75 miliardi, non ce li possiamo permettere”
Tra poche settimane, inizierà ufficialmente l'iter per l'approvazione della legge di bilancio, la prima del governo Lega-M5S. Stando alle svariate promesse contenute nel contratto di governo e alle misure annunciate in questi mesi, la manovra che l'esecutivo ha in mente di proporre potrebbe costare circa 75 miliardi di euro, una spesa che lo Stato italiano non può certo permettersi. In un'intervista concessa al Corriere della Sera, il professor Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review e ora direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici alla Cattolica di Milano, lancia l'allarme e spiega che la tenuta dei conti pubblici è a rischio:
Professore, cominciamo dalla situazione sui mercati e dall’aumento dello spread. Secondo lei di quanto salirà la spesa per interessi sul debito nel 2019?
«Abbiamo fatto una stima — dice Carlo Cottarelli, —. Si tratta di 5 miliardi nel 2019, mentre la spesa è già salita di un miliardo quest’anno».
Si poteva evitare?
«Sì. È vero che ci sono componenti esterne, come la crisi turca, ma l’aumento dello spread è anche la conseguenza delle dichiarazioni di questo governo e di questa maggioranza, che hanno promesso tantissimo».
Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dice che con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza e con la legge di Bilancio lo spread scenderà.
«Dipende da che cosa ci sarà scritto nella legge di Bilancio. Per far scendere lo spread ci vorrebbe una chiara riduzione del deficit e del debito rispetto al 2018. In particolare, il debito in rapporto al Pil andrebbe ridotto di 3 punti percentuali all’anno, ma siamo ancora lontani da questo risultato. E perciò restiamo esposti a qualsiasi scossone esterno».
Secondo il vicepremier Di Maio «non possiamo star dietro a un’agenzia di rating e poi pugnalare alle spalle gli italiani».
«Il modo migliore per proteggere gli italiani è evitare crisi tipo quella del 2011, che si ripercuotono sulle fasce sociali più deboli. Osservo che tra il 10 maggio e il 31 agosto del 2011 lo spread era salito di 129 punti, da 162 a 291: nello stesso periodo di quest’anno l’aumento è stato di 150 punti, da 138 a 289. Anche se la situazione non è per fortuna quella del 2011 perché l’economia sta crescendo e il livello dei tassi è più basso, non si può stare tranquilli».
Proseguendo, il professor Cottarelli entra nel dettaglio delle principali proposte avanzate dal governo giallo-blu (superamento Legge Fornero, Flat Tax e reddito di cittadinanza) e sottolinea: "Guardi, queste tre cose purtroppo non ce le possiamo permettere e dunque io non ne farei nessuna. Credo che il governo dovrebbe fare altre cose, per far crescere l’economia, migliorare la produttività e la competitività. Lo si fa con una drastica lotta alla burocrazia, che tra l’altro riduce la propensione a investire in Italia. Le piccole e medie imprese pagano più di 30 miliardi di euro all’anno soltanto per riempire moduli, stima ufficiale del dipartimento della Funzione pubblica. Inoltre, ci vorrebbe una lotta serrata alla corruzione e all’evasione fiscale e una riforma per rendere più veloce la giustizia civile. La flat tax costerebbe da sola 50 miliardi. Le misure per superare la Fornero circa 8 miliardi, il reddito di cittadinanza altri 17 miliardi. In tutto parliamo di circa 75 miliardi di euro. Finanziare queste riforme strutturali ricorrendo a un aumento del deficit non avrebbe senso, perché significherebbe andare a chiedere prestiti a investitori che già pretendono interessi più alti sui nostri titoli di Stato. Insomma, se uno mi dice ‘ce ne freghiamo delle agenzie di rating e aumentiamo il deficit' poi mi deve spiegare dove trova chi ci presta i soldi".