Costa Concordia: esplosivo per cercare i dispersi (VIDEO)
Carburante nei serbatoi
Isola del Giglio, avvistate le prime chiazze di carburante in mare.
Mentre il numero dei dispersi sale ufficialmente a 29, gli incursori della Marina piazzano esplosivi a bordo di quel che resta della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata venerdì scorso. Fino a ieri mattina, quando veniva trovata la sesta vittima a bordo dell'imbarcazione, si pensava che il numero dei dispersi fosse minore, si parlava solo di 16 persone, ma non si era a conoscenza di 10 passeggeri tedeschi che mancherebbero all'appello. Allo stesso modo, però, la Prefettura non si è voluta sbilanciare sulla nazionalità delle altre persone di cui non si ha notizia da venerdì sera. Tra queste ci sarebbe anche una neo sposa trentenne e una bambina di 5 anni con il padre.
Interventi per evitare il disastro ambientale
In queste ore ci si interroga, inoltre, sulle misure preventive da prendere per evitare il disastro ambientale. Nei serbatoi della nave da crociera vi sono 2300 tonnellate di carburante, e ieri sono state avvistate le prime chiazze in mare. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha parlato di un "rischio ambientale altissimo". L'Isola del Giglio e la sua costa, peraltro, dovrebbero essere tra le zone maggiormente tutelate in quanto parte del Santuario per i mammiferi marini: si tratta di un'area naturale marina protetta che comprende anche la Toscana, la Ligura, e la Sardegna.
Intervenuto questa mattina a Canale 5, il ministro Clini ha riferito che verrà dichiarato lo stato di emergenza:
Lo stato di emergenza verrà dichiarato per consentire e attuare le misure necessarie in tempi rapidi, cioè corrispondenti alla sfida di evitare la dispersione in mare di oltre 2000 tonnellate di carburante stivate nei serbatoi. Abbiamo bisogno di procedere con urgenza, in tempo più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie perché le condizioni meteoclimatiche stanno per cambiare e anche per evitare e per prevenire rischi ambientali, perchè l'eventuale rottura di serbatoi avrebbe effetti difficilmente valutabili".