Cosima Misseri rompe il silenzio: la verità sulla morte di Sarah Scazzi
Quella mattina del 26 agosto Cosima Serrano, coniugata Misseri, dopo aver pranzato, desiderava soltanto riposarsi per qualche ora. Ricorda chiaramente, a distanza di sette mesi, che la figlia Sabrina, già a letto, aveva ricevuto un messaggio e che, subito dopo, le aveva riferito: "Devo avvisare Sarah che dobbiamo andare al mare". Cosima poi ricorda di aver pensato che finalmente avrebbe potuto riposare. Ma di lì a poco è stata la stessa Sabrina a chiamarla: Sarah era scomparsa…
In questi sette mesi su Cosima è stato detto praticamente di tutto: donna misteriosa, decisa a proteggere i segreti di famiglia, a capo di una famiglia in cui a comandare sono le donne e il povero Michele vittima della loro supremazia. Ma chi è Cosima Serrano? Lo racconta lei stessa, e per la prima volta, in un'intervista esclusiva a La Stampa:
Certamente non sono come mi hanno descritta, sono una donna e una moglie come tante altre, forse più di altre. Ho sempre cercato di dare il meglio al marito e ai figli e alla casa. Ho lavorato non molto, moltissimo e ancora oggi lo faccio
Cosima si è decisa a rompere il silenzio, a raccontare la sua verità, detta e ridetta agli inquirenti, a difendere la figlia Sabrina e ad accusare il marito come unico colpevole dell'omicidio.
Questo il suo racconto:
Il campanello del citofono è accanto al mio letto. Io mi lamentavo spesso perché mi disturbava quando suonava a quell'ora. Forse (Sarah, n.d.r.) ha visto la porta del garage aperta e si è affacciata aspettando che Sabrina uscisse, avrà sentito le urla di mio marito che gridava contro il trattore che era rotto. Lui dice che quel giorno stava arrabbiatissimo per il trattore e Sarah gli ha chiesto "zio perché urli? perché sei arrabbiato?" Lui le ha detto "vattene che è meglio", ma Sarah ha continuato a fare domande. Allora lui l’ha spostata di peso e poi le ha buttato la corda…
Michele Misseri, dunque, avrebbe ucciso Sarah in preda ad un raptus, accecato dalla rabbia per il guasto al trattore. Ha mai spiegato perché lo ha fatto?
Dice se una cosa non ti capita non ci credi, non sa spiegare perché lo ha fatto. Lui dice che non aveva il coraggio di consegnarsi, se avesse saputo che fosse stata Sabrina, invece avrebbe chiamato i carabinieri. Mi ha detto che si voleva far prendere per questo ha consegnato il cellulare.
Per quale motivo, poi, abbia accusato la figlia Sabrina, Cosima non intende rivelarlo, anche se ribadisce di aver raccontato ogni cosa agli inquirenti. A distanza di sette mesi, il suo pensiero a Sarah è continuo, come anche l'idea che si sarebbe potuta salvare:
Se mi avessero detto dei soldi che le regalava mio marito, cinque euro, lui che non dava mai un centesimo a nessuno. Mi sarei allarmata, mi sarei preoccupata e avrei fatto delle domande. Per tanti anni quando una persona non da mai un centesimo e poi fa regali dicendo di non dire niente…
Manca ed è come se non mancasse, come se non fosse morta. Forse perché non sono ancora andata al cimitero, perché non l’ho vista da morta, me la vedo in casa.
Per me pensarla sotto terra è un dolore troppo forte. Vado e rimango in macchina. Quando verrà Sabrina andrò da Sarah con lei. Sarah è come se fosse sempre in casa, la vedo mentre passa veloce in corridoio in cucina, in camera di Sabrina. Io l’ho sognata due volte sempre dietro il cancello che suonava "Sono io zia, apri, apri". Ci penso sempre soprattutto quando sono sola a casa sul divano. Sono libera ma è come se fossi in galera anche io.