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Corruzione sui farmaci, Fanelli intercettato: “Io procuro malati e loro mollano il 10%”

Scoperta organizzazione per pilotare il “business” delle cure palliative e delle terapie del dolore. Finito agli arresti domiciliari il luminare Guido Fanelli. Nelle intercettazioni diceva: “Non è che faccio il boss, sono io e basta, comando io”.
A cura di Susanna Picone
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Diciannove persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico arrestate, settantacinque indagate, diciassette aziende coinvolte in attività illecite e il sequestro di due società e di circa 500.000 euro. È questo il bilancio dell'operazione Pasimafi condotta ieri dai Carabinieri del Nas di Parma sulla base di un'ordinanza del Gip del Tribunale emiliano. Per la procura, ideatore e vertice dell'organizzazione, sarebbe il professor Guido Fanelli, sessantaduenne dirigente medico, direttore della Struttura Complessa 2a Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, luminare nel campo della terapia del dolore. I Nas di Parma ne hanno parlato come del “perno di un articolato ‘sistema corruttivo' realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l’asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria ‘zona' di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici”. Le indagini hanno permesso di accertare che nei luoghi e nelle strutture controllate dal dirigente venivano valorizzate e condotte “sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti (con oneri a carico del Ssn) e sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali ai fabbisogni delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei relativi prodotti farmaceutici, avvalendosi della collaborazione di un dirigente compiacente del ministero della Salute”.

Le intercettazioni – “È così io procuro malati e gente per il dolore…vengono perché ci sei tu e di mezzo ci sono io mollano il 10% e permetti non è che lo facciamo sempre per loro. Loro guadagnano i soldi e noi un cazzo…”. In una intercettazione resa nota dal Fatto Quotidiano si esprimeva così il luminare che si definiva “boss”. “Non è che faccio il boss, sono io e basta, comando io. Io rompo i coglioni di misura ma il risultato c’è sempre con me…”, diceva ancora. “Io ho il centro Hub del dolore più grosso d’Italia con 19mila interventi no! Io ho la mia forza politica che sposto milioni di euro perché con la forza scientifica non politica, perché noi scriviamo una roba e tutti vengono dietro…”, raccontano ancora le intercettazioni. Per il gip di Parma Fanelli è “un uomo che in modo incessante e, a tratti compulsivo, agisce con tutti i mezzi a sua disposizione per realizzare i propri obiettivi”.

I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

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