Coppia uccisa nel Catanese: dopo il fermo di un ivoriano si cercano complici
Ieri sera la polizia ha fermato e accusato del duplice omicidio degli anziani ritrovati senza vita nella loro villa di Palagonia, in provincia di Catania, un profugo ivoriano dal 18 giugno scorso ospite del Cara di Mineo ma le indagini sul caso proseguono in quanto gli investigatori ritengono probabile che il giovane non abbia agito da solo. I rilievi della polizia scientifica nella villa teatro del delitto sono andati avanti fino a notte fonda. A incastrare il giovane ivoriano accusato di aver ucciso i due coniugi – Vittorio Solano di 68 anni e la moglie Mercedez Ibaniz di 70 anni – sarebbero state delle macchie di sangue sui suoi pantaloni, che apparterrebbero all’uomo trovato sgozzato. In queste ore la polizia ha compiuto controlli con il luminol e cercate impronte digitali, tracce di Dna e impronte. Accertamenti sono stati eseguiti anche sul cellulare rubato a una delle vittime durante la rapina in casa e quello del fermato.
Lutto cittadino – Intanto ieri il sindaco di Palagonia Valerio Marletta ha annunciato da oggi il lutto cittadino. “La comunità palagonese è in lutto – ha fatto sapere il primo cittadino – e lo sarà ufficialmente il giorno delle esequie dei nostri cari concittadini Vincenzo e Mercedes”. Da ieri sera le bandiere esposte nella casa Comunale e da oggi tutte quelle presenti negli edifici pubblici della comunità, rimarranno esposte a mezz'asta in segno di lutto cittadino. Le forze dell'ordine hanno scoperto il massacro di Palagonia dopo che ai controlli all'ingresso della struttura d'accoglienza di Mineo è emerso come l'ivoriano avesse nel suo borsone un telefonino di cui non ha saputo spiegare la provenienza. Dalle indagini si è scoperto che apparteneva all'anziano di Palagonia. A quel punto gli agenti hanno trovato i due corpi nella villa degli anziani: lui è morto dissanguato nel letto, con profonde ferite da taglio alla testa e alla gola. Lei è morta probabilmente dopo un volo di diversi metri dal balcone di casa.
La figlia delle vittime accusa: “Anche colpa dello Stato” – “È anche colpa dello Stato se i miei genitori sono stati uccisi perché permette a questi migranti di venire qui da noi e di fargli fare quello che vogliono, anche rapinare e uccidere”: ha reagito così la figlia dei due coniugi uccisi nella loro villa di Palagonia dopo aver appreso che la polizia per l’omicidio dei genitori ha fermato un ivoriano ospite del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. “Renzi venga qui, a spiegare e non a chiedere scusa o a giustificarsi perché i miei genitori ormai sono morti e il Governo – ha aggiunto la donna – deve dirci perché”.