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Contratto di Mirafiori: testa a testa tra sì e no

Scontro all’ultimo voto per il referendum sul contratto di Mirafiori. Affluenza record del 96%, dopo il primo scrutinio è in avanzo il fronte del “no”
A cura di Alessio Viscardi
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Auto

Testa a testa tra sì e no nel referendum sul contratto di Mirafiori. Nello stabilimento Fiat i lavoratori sono chiamati da ieri a decidere sul rilancio della compagnia. Cominciano gli scrutini dei voti, dal primo seggio una vittoria del fronte dei “no” con 362 voti contrari rispetto ai 300 positivi al nuovo contratto voluto dall'amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne.

Lo spoglio va avanti alle 19:30, quando le urne sono state chiuse le urne a Mirafiori. Ci sono nove seggi a cui vanno aggiunti i voti dei lavoratori del terzo turno. Per la serata si attendono i risultati definitivi. Primo dato incoraggiante, l'altissima affluenza alle urne. Un record che sfiora il 96% delle presenze, che batte di molto i risultati ottenuti durante il referendum di Pomigliano. Si tratta di 5.218 votanti.

Il segretario provinciale della Fiom, Federico Bellono commenta positivamente l'affluenza, ma ricorda che questa non dà indicazioni sul voto espresso dai lavoratori. D'altronde, la posizione della Fiom rimane critica: “Questo referendum non è una prova di libertà ma una consultazione fatta sotto fortissime pressioni”, ribadisce Bellono.

Il responsabile nazionale Auto della Fim, Bruno Vitali, è molto più entusiasta dell'alta partecipazione al voto, che definisce “risultato sorprendente” che è segno della consapevolezza raggiunta dai lavoratori sul tema. La posizione di Fim rimane salda sull'aspettativa che vincano i sì.

Ottimista anche il segretario generale della Fismic Roberto Di Maulo, che vede in una percentuale di votanti superiore a quella di Pomigliano un segno che vinca il sì.

Susanna Camusso, però, oggi ha messo in guardia dal “sovraccaricare i lavoratori di Mirafiori” di troppe responsabilità, perché quello che propone Fiat “non fa parte della cultura di questo Paese e che non devono diffondersi”.

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