Caccia F 35 Lockheed, ovvero come buttare 20 miliardi di euro
In tempo di crisi il governo non fa altro che continuare a chiedere sacrifici ai cittadini che devono imparare a utilizzare al meglio le proprie risorse e spendere per ciò che più è opportuno ma, nello stesso tempo, sembra continuare a volere quei famosi 131 caccia bombardieri F35 Lockheed che già qualche tempo fa avevano scatenato delle feroci polemiche. Non sono solo i “pacifisti” a non volere che tanti soldi vengano utilizzati per delle spese militari ma chi adesso chiede al governo di fermarsi è un gruppo ben più corposo di politici di diversi schieramenti. Segno che, spendere tutti questi soldi per un motivo che non appare nemmeno così chiaro (anche gli esperti hanno dei dubbi a proposito dell’utilità di questi aerei), non sta bene a nessuno. La spesa da effettuare è, infatti, sotto gli occhi di tutti e non può dirsi certamente esigua: ogni aereo costa più di 200 milioni e ce ne sarebbero 131 nel carrello.
IdV, Pd, Sel e Fli contro l’acquisto dei caccia F35
Come al solito senza peli sulla lingua è Antonio Di Pietro che continua a parlare dello “scandalo insopportabile delle spese militari” e rivendica la paternità della protesta contro il governo che finalmente viene presa in considerazione anche da altri:
Meglio tardi che mai. Alla fine anche la grande stampa e qualcun altro si sono accorti che scandalo insopportabile siano i miliardi di euro che buttiamo in spese militari. Soprattutto se si pensa che per il Servizio civile nazionale, invece, i fondi sono precipitati dai circa 170 milioni del 2010 ai 68 del 2012. Quando il ministro della Difesa ammiraglio De Paola ha detto che a tagliare le spese militari non ci pensava proprio, nessuno tranne noi aveva fiatato.
Se i Verdi, nella figura del presidente Angelo Bonelli, parlano invece di soldi che posso essere spesi per costruire e far funzionare 83 asili nido, dal Pd si commenta semplicemente che 131 caccia sono assolutamente inutili. La senatrice Roberta Pinotti, ex responsabile nazionale Difesa ha, infatti, dichiarato che il governo potrebbe ridurre l’acquisto a 40-50 caccia mentre il suo collega Ignazio Marino ha chiesto direttamente un deciso taglio degli armamenti.
Il leader di Sel Nichi Vendola affida il suo commento, come da abitudine, ai social network: un commento, anche il suo, duro nei confronti del Ministro della Difesa al quale rimprovera il proposito di tagliare da qualche parte per avere più risorse da destinare agli armamenti e alle missioni. Un rischio, secondo Vendola, che va contrastato.
La posizione del Ministro Di Paola
Da parte sua il Ministro Gianpaolo Di Paola ha detto che anche le forze armate sarebbero pronte per un piano di austerità: la strada suggerita dall’ammiraglio appare però più quella che va verso la riduzione degli organici visto che gli stipendi valgono il 62 per cento del bilancio della Difesa. A proposito degli aerei da acquistare Di Paola ha annunciato solo che dovrà “rivedere” la lista della spesa.