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Conte elogia la manovra: “È molto bella”. Ma i governi europei la bocciano

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sembra isolato in Europa sulla manovra italiana. Lui la definisce “molto bella”, ma tutti i governi degli altri Paesi la bocciano e sono pronti a dare il via libera alla Commissione Ue per usare il pugno duro contro l’Italia, con l’obiettivo di far rispettare i limiti del Patto di stabilità.
A cura di Stefano Rizzuti
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A Bruxelles l’unico a rimanere ottimista sulla manovra italiana è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che sembra essere sempre più isolato in questi giorni di vertice Ue. E non bastano neanche gli incontri bilaterali per far cambiare idea ai governanti di mezza Europa. “Più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella”, diceva questa mattina Conte. Peccato che bella non coincida con sostenibile e accettabile: né per la Commissione europea né per gli altri governo europei. Così, dopo la bocciatura arrivata dal commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, nonostante abbia specificato che si trattasse solamente di una “opinione personale”, oggi è arrivata quella di alcuni leader di governo. E stasera Tria dovrebbe ricevere la lettera con i rilievi europei dal commissario Pierre Moscovici. Oggi, inoltre, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker dovrebbe chiedere – e ottenere – il via libera dagli altri Paesi per usare il pugno duro contro la legge di bilancio italiana.

Suo primo alleato sarà il premier olandese Mark Rutte. Che questa mattina ha incontrato Conte e ha poi fatto sapere: “Ho espresso le preoccupazioni dell’Olanda sui piani di bilancio dell’Italia”. Offrendo “pieno sostegno alla Commissione per l’applicazione degli obblighi comuni del Patto di stabilità e crescita”. Una bocciatura non isolata. Pubblicamente contro l’Italia si è schierata anche la Croazia. E anche la più insospettabile Austria, su alcuni temi alleata di Salvini e Di Maio. Il cancelliere Sebastian Kurz, con Vienna che guida anche il semestre di presidenza Ue, parla della pericolosità di un “alto livello di debito non solo per il Paese che lo ha accumulato ma anche per l’Europa”. Niente eccezioni, quindi, da nessuno.

La difesa di Conte

Conte rimane però ottimista. E in un post su Facebook ribadisce la sua posizione:

Da ieri sono qui a Bruxelles per il vertice del Consiglio europeo. Ho approfittato di questa occasione per illustrare le linee della nostra manovra economica ad alcuni dei nostri principali partner europei, nell’ambito di incontri bilaterali: tra cui Angela Merkel, Emmanuel Macron, Mark Rutte. Nel corso dell’Euro-summit ancora in corso ho esposto la posizione italiana in materia di riforma dell’Unione Economica e Monetaria e ho richiamato le principali caratteristiche della nostra manovra economica, richiamando l’ambizioso piano di riforme strutturali e di investimenti che stiamo realizzando. Sapevamo che questa manovra che abbiamo pensato per soddisfare le esigenze dei cittadini italiani, a lungo inascoltate, non è in linea con le aspettative della Commissione Europa. Ci aspettiamo quindi osservazioni e rilievi che stanno per arrivare e ai quali siamo pronti a replicare. È la normale interlocuzione che avviene tra Commissione e singoli Stati Membri. Note di questo tipo arriveranno anche ad altri Paesi; prevedibilmente: Spagna, Francia, Portogallo.

Ma tutto questo non può preoccuparci: ci avrebbe preoccupato se avessimo fatto una manovra temeraria. Ma la nostra manovra è ben pensata, ben costruita, ben realizzata ed è l’unico strumento che abbiamo per assicurare crescita economica e sviluppo sociale al nostro Paese. Ed è quello che continueremo a spiegare nel corso dell'interlocuzione che proseguirà con l'Unione europea.

Sono misure indispensabili se vogliamo invertire la rotta. Credo nel lavoro che abbiamo fatto, con serietà e responsabilità. L'ho rivendicato con orgoglio di fronte ai partner europei. E non ci spaventa il dialogo purché costruttivo e utile, e scevro da pregiudizi.

Sale lo spread, livello più alto da 5 anni

La giornata di incontri a Bruxelles di Conte sembra non rasserenare i mercati: lo spread, il differenziale di rendimento fra Btp decennale e Bund, chiude a 327 punti base, il livello massimo dal marzo 2013, più di cinque anni fa. Il rendimento del decennale italiano è a 3,67%, un livello mai toccato dall'inizio del 2014. Piazza Affari chiude in ribasso con il Ftse Mib a -1,89%, sui minimi da marzo 2017.

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