E'cominciato da pochi minuti un attesissimo Consiglio dei Ministri dal quale con ogni probabilità si evincerà la "nuova linea" del Presidente del Consiglio in relazione a quello che ormai viene visto come lo "scontro finale" con la Magistratura. In effetti, in discussione vi è proprio la Riforma della Giustizia, con il Guardasigilli Alfano che presenterà una serie di proposte che certamente saranno materia di roventi polemiche politiche.
L'ennesima Riforma Alfano, a quanto si apprende da indiscrezioni giornalistiche, dovrebbe dunque contenere un disegno di legge che "separi compiutamente" le carriere di giudici e pubblici ministeri, che aumenti i poteri del Ministro della Giustizia e allo stesso tempo "divida" il Consiglio Superiore della Magistratura in due organi distinti. Allo studio del Consiglio vi sarebbero anche proposte sulla responsabilità civile dei magistrati e, andando a toccare un altro tema tanto "sentito" dal Presidente Berlusconi, misure che limitino l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Chiaramente si tratta di un incontro cruciale che giunge a pochi giorni di distanza dalla decisione di richiedere il giudizio immediato per Silvio Berlusconi in relazione al caso Ruby e che proprio per questo rischia di caratterizzarsi come la "replica indiretta" del Governo a quello che viene considerato un "vero e proprio attacco eversivo della Magistratura politicizzata". Anche perchè le ultime notizie provenienti dai due rami del Parlamento, con la defezione dei due senatori di Futuro e Libertà che impedirà ai finiani di costituirsi come gruppo e con i "nuovi arrivi" alla Camera, sembrano autorizzare il Cavaliere a spingere sull'acceleratore, approfittando della relativa stabilità parlamentare per provare a "colpire" quella che considera, citando un noto analista politico, la "vera opposizione al suo potere politico, ovvero la magistratura (milanese in particolare)". Il tutto senza perdere di vista l'elaborazione di una strategia realmente efficace in vista dei prossimi appuntamenti giudiziari, iniziando dal probabile ricorso al "legittimo impedimento", a partire proprio da quel 6 aprile, che quest'anno vedrà la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del terremoto, con le voci sulla presenza "in visita ufficiale" di Berlusconi a L'Aquila che si fanno sempre più insistenti.