Consegnate oltre un milione di firme per il referendum contro il Porcellum
Si è conclusa la campagna di raccolta firme del comitato promotore del referendum per l’abrogazione della legge elettorale. Questa mattina consegnati all’ufficio centrale elettorale della Cassazione gli scatoloni con 1.210.406 firme, raccolte in soli due mesi. Uno straordinario successo per un’iniziativa che ha visto un’immediata adesione dei cittadini che non ritenevano adeguata una legge elettorale che lo stesso ideatore, Calderoli, definì una porcata.
L’obiettivo delle 500mila firme necessarie era considerato pienamente alla portata dai promotori, anche se alla fine il risultato raggiunto ha colto di sorpresa anche loro. Appena pochi giorni fa era stato dato l’annuncio del raggiungimento della soglia minima e si puntava a quota 700mila per avere la certezza che eventuali contestazioni in Cassazione non potessero comunque inficiare la richiesta.
Le firme presentate riguardano due richieste di referendum abrogativo del cosiddetto Porcellum, una per abolire l’intera legge Calderoli e per ritornare a votare con la vecchia legge Mattarella, l’altra per abrogare solo gli aspetti più controversi della legge elettorale. L’obiettivo dei due quesiti è lo stesso, ma portato avanti con due tecniche differenti: eliminare la legge con cui si è votato nel 2006 e nel 2008 e ritornare al vecchio sistema. La cassazione dovrà prendere una decisione entro il 10 dicembre, per poi passare gli atti alla Corte Costituzionale che ne valuterà l'ammissibilità e, se tutto procederà normalmente, si potrebbe votare il referendum entro la primavera.
Il comitato aveva l’appoggio di Idv, Sel, Partito liberale, Democratici, Popolari e Rete referendaria di Segni, ma ha ricevuto anche il sostegno dei Comuni italiani che hanno raccolto almeno il 10% delle firme. Enorme soddisfazione tra i promotori, Andrea Morrone, presidente del comitato parla di “secondo risultato in assoluto nella storia del referendum” in quanto a numero di firme raccolte, mentre il coordinatore politico, Arturo Parisi, parla di firme apposte dai cittadini con “rabbia e indignazione ma che sono una speranza per il futuro”. Parole di entusiasmo da un altro dei promotori del referendum, Antonio Di Pietro, che ha detto “ancora una volta i cittadini hanno anticipato la politica, lo hanno già fatto quest'anno con tre referendum e ora siamo di nuovo qui come cittadini”. Ora la nuova sfida per il comitato è raccogliere sufficienti fondi in vista della campagna elettorale referendaria.