Coniugi uccisi a Ferrara: resta in carcere l’amico 17enne del figlio delle vittime
Deve restare in carcere il diciassettenne accusato dell‘omicidio dei coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni di Pontelangorino, nel Ferrarese. I giudici del Tribunale del Riesame dei Minorenni di Bologna hanno confermato la custodia cautelare in carcere, respingendo le richieste della difesa di scarcerazione e affidamento a una comunità. Venerdì scorso in udienza il giovane, che sarebbe l'esecutore materiale dell'omicidio, secondo quanto comunicato dal suo avvocato, Lorenzo Alberti Marangoni Brancuti, aveva ribadito il proprio pentimento per quanto compiuto.
La confessione dei due minorenni – I due minorenni, entrambi ora in strutture carcerarie minorili come disposto dal Gip, furono a lungo sentiti dopo il delitto avvenuto la notte tra il 9 e il 10 gennaio e, messi alle strette, avevano sostanzialmente confessato le loro responsabilità. La strada del ricorso contro il provvedimento del giudice era stata scelta solo dal diciassettenne ritenuto esecutore materiale del delitto. “Ritengo che in questo momento – ha invece detto il difensore del sedicenne – sia più giusto che lui rimanga a Torino, dove è stato trasferito da pochi giorni, e che segua il percorso con gli educatori e gli assistenti sociali. In futuro vedremo se fare altre valutazioni”.
I funerali dei coniugi Vincelli in forma privata a Torino – Dopo gli accertamenti medico-legali, sono stati celebrati a Torino i funerali dei coniugi Vincelli. Quella che si è svolta nella chiesa di Santa Giulia è stata una cerimonia riservata ai parenti più stretti, come esplicitamente richiesto dai familiari. Torino è la città d'origine della donna e lì Vincelli aveva vissuto dopo aver lasciato da giovane la Calabria dov'era nato. A Torino vive anche Alessandro Vincelli, il figlio maggiore di Salvatore, e altri familiari delle vittime. A celebrare le esequie è stato don Stefano Lavelli.