Confindustria prevede “crescita zero” nel 2019. Matteo Salvini: “Gufi verranno smentiti dai fatti”
Previsioni drammatiche per l’economia italiana: il Centro studi di Confindustria parla di una crescita pari a zero nel 2019 e limitata allo 0,4% nel 2020. Con una distanza sempre maggiore dal resto d’Europa. Le nuove previsioni degli industriali italiani peggiorano sensibilmente le precedenti stime, che vedevano il Pil allo 0,9%. Ma non solo: perché il rapporto tra deficit e Pil salirà al 2,6%, mentre il debito crescerà ancora al 133,4% nel 2019 e al 133,6% nel 2020. Nessun miglioramento neanche nel settore del lavoro, considerato fermo e senza alcuna inversione di tendenza in arrivo, anzi la disoccupazione aumenterà al 10,7% quest’anno. Inoltre, anche il reddito di cittadinanza, secondo Confindustria, non avrà effetti positivi sul Pil. Nonostante i dati allarmanti, il governo minimizza, a partire dal vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, secondo cui le previsioni “saranno smentite clamorosamente dai fatti. È pieno di ‘gufi'. Hanno sempre ‘cannato' in passato”.
Secondo il Centro studi di Confindustria il governo sarà costretto o ad aumentare l’Iva oltre il 25% (“con effetti recessivi”), oppure il deficit arriverà al 3,5%, ma una cifra superiore al 3% non verrebbe mai concessa all’Italia. Il problema sarà la nuova manovra, che parte già con una zavorra da 23 miliardi per le clausole Iva e altri 9 per la correzione strutturale. Quindi, prevede Confindustria, “sarà inevitabile un aumento delle tasse”. Sono intanto fermi consumi e investimenti, il che “desta preoccupazione”, secondo Andrea Montanino, capo economista del Centro studi. Per Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, per reagire alla crescita zero serve “un salto di qualità nel rapporto con il governo. Oggi il rallentamento globale ci impone di fare un salto di qualità”.
Le reazioni di Salvini e Di Maio
Per Matteo Salvini le previsioni arrivano dai “gufi” di Confindustria e verranno “smentite dai fatti”. Diverso il giudizio di Luigi Di Maio: “Rispetto alla bassa crescita dell'Italia, le preoccupazioni di Confindustria sono le stesse del governo Conte”, ha spiegato da New York. Il leader dei 5 Stelle ha assicurato come non ci sia alcuna volontà di contrapposizione, ma consapevolezza di un rallentamento generalizzato sia all'interno dell'Ue sia come effetto della guerra dei dazi.