Condono, in quali casi e come si potrà saldare il debito con il Fisco
La pace fiscale, con il condono previsto al suo interno, è stata varata nuovamente dal Consiglio dei ministri sabato, dopo il caso della ‘manina’ e della denuncia lanciata da Luigi Di Maio. Il provvedimento prevede una serie di sanatorie possibili grazie al condono. A mettere insieme, per punti, queste condizioni, è Il Sole 24 Ore. Partendo da una prima sanatoria, quella della dichiarazione integrativa che permette l’emersione fino a 100mila euro per uno specifico periodo d’imposta. Ma non si può andare oltre la soglia del 30% del dichiarato. Inoltre, le bozze che circolano in queste ore confermano l’annullamento delle esimenti penali previste, il che vuol dire che non c’è alcuna depenalizzazione per reati tributari o legati a riciclaggio e autoriciclaggio.
Altro punto riguarda la rottamazione ter delle cartelle. Si prolunga la possibilità di aderire fino al 30 aprile 2019, potendo pagare in cinque anni con un massimo di dieci rate che scadranno a fine luglio e fine novembre di ogni anno. La nuova rottamazione riguarderà il periodo che va dal 2000 al 2017. A questo si aggiunge anche un raccordo con le due precedenti rottamazioni, messe in campo nella scorsa legislatura: sarà possibile allungare il piano di dilazioni con diverse condizioni d’accesso.
Per quanto riguarda il processo verbale di constatazione, sarà possibile procedere per regolarizzare la propria posizione entro il 31 maggio 2019: possono rientrare quelli che verranno consegnati entro l’entrata in vigore del decreto fiscale, ma solo se non sono stati notificati accertamenti o ricevuti inviti al contraddittorio. Si potrà avere un massimo di 20 rate trimestrali. In tema di accertamenti, si va incontro a sconti su sanzioni e interessi per gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione e per gli atti di recupero notificati entro il giorno in cui la legge sarà in vigore, ma solo nel caso in cui non siano stati impugnati e non siano impugnabili a quella data. Il termine per l’adesione è però stretto: ci sono 30 giorni dal momento dell’entrata in vigore del decreto.
Novità anche sulle liti pendenti con il Fisco. Se ci sono processi in corso con l’Agenzia delle Entrate, con un ricorso in primo grado presentato entro la data di entrata in vigore del decreto, c’è la possibilità di avere uno sconto sul versamento da effettuare in caso di vittoria in secondo grado che può arrivare all’80% dell’importo. Quindi, chi ha vinto in secondo grado paga il 20% del dovuto, chi ha vinto in primo grado paga il 50% del valore della lite.
C’è anche lo stralcio delle mini-cartelle, con la cancellazione automatica entro la fine dell’anno in corso. Riguarda un valore residuo di massimo mille euro per la riscossione riguardante il periodo che va dal 2000 al 2010. Sconti su sanzioni e, parzialmente, anche sugli interessi di mora, sono previsti per i tributi doganali. La terza rottamazione, diversamente da quanto avvenuto in passato, si apre anche alle sanzioni e agli interessi sulle cartelle doganali, mentre rimangono i dazi e l’Iva all’importazione che sono invece tributi dell’Unione europea.
Per quanto concerne l’imposta sul consumo delle sigarette elettroniche, viene introdotta la possibilità di pagare solo il 5% degli importi dovuti: sono quindi sanabili i debiti tributari sull’imposta di consumo delle sigarette elettroniche, se arrivano entro il 31 dicembre 2018. Per quanto riguarda, quindi, i rivenditori di liquidi e di e-cig, per loro c’è la possibilità di chiudere gli accertamenti e le eventuali liti non passate in giudicato con un versamento del 5% delle pretese fiscali. Infine, sono sanabili anche i periodi d’imposta ancora accertabili per le associazioni sportive dilettantistiche.