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Concordia, “Schettino ghettizzato, naufragio colpa del timoniere”

A Grosseto è iniziata l’arringa dei difensori di Francesco Schettino al processo sul naufragio della Costa Concordia. L’accusa ha chiesto per l’ex comandante 26 anni di reclusione.
A cura di Susanna Picone
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È iniziata oggi a Grosseto l'arringa dei difensori di Francesco Schettino al processo sul naufragio della Costa Concordia.  L’ex comandante della nave è presente in aula e tra i suoi avvocati ha parlato per primo Danilo Laino. “Il comandante Francesco Schettino è stato ghettizzato processualmente. L'accusa si è concentrata solo su di lui”, ha detto l’avvocato, mentre gli altri co-indagati "sono stati premiati" col patteggiamento. “Che fine ha fatto l'inchiesta della procura di Grosseto – ha detto Laino al Teatro Moderno – sulla fuga di notizie relativa alla divulgazione del file audio della telefonata di De Falco a Schettino?”. La difesa di Schettino ha criticato l'atteggiamento della procura per aver concentrato le sue valutazioni sulla condotta del comandante, sottovalutando le posizioni di altri e sottoponendo l’imputato “a dileggio”. L’avvocato ha parlato di un processo mediatico, più sul comandante che sul naufragio, nel quale la figura di Schettino è stata disegnata come quella del “perfetto codardo”. Secondo Laino, “non si è voluto coinvolgere il timoniere (l'indonesiano Jacob Rusli Bin, ndr), uno dei soggetti che scompare in questa storia”, quando la sua vicenda “è il fulcro” perché “è li che nasce la tragedia”.

Domani l’intervento dell’altro avvocato di Schettino – Secondo la difesa la Costa Concordia finì sugli scogli del Giglio perché il timoniere non eseguì gli ordini del comandante Schettino: il legale si è servito dei dati della scatola nera per dimostrare che la nave non eseguì la manovra di emergenza messa in atto da Schettino. “È innegabile – ha detto Laino – che ci sono state interferenze del timoniere, forse per errore, forse per incomprensione o per motivi che non sappiamo. E questo non è un dettaglio”. L'intervento della difesa di Schettino proseguirà anche domani, poi il 9 ci saranno le repliche e per la prossima settimana è prevista la sentenza. I reati a carico di Francesco Schettino, che secondo la procura deve essere condannato a 26 anni, sono omicidio e lesioni plurime colpose, naufragio, abbandono nave e false comunicazioni alle autorità marittime.

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