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Concordia, non solo Schettino. La procura indaga su tre nomi

Qualcuno avrebbe appoggiato il comandante della Costa Concordia nelle scellerate operazioni di evacuazione dalla nave. Tre sono, secondo Repubblica, i nomi sui quali si concentra l’attenzione degli inquirenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Mentre la Costa Concordia continua a muoversi, coi soccorritori costretti ad un nuovo stop delle ricerche dei dispersi, proseguono gli interrogatori del comandante Francesco Schettino. Colui additato da media e opinione pubblica come il principale responsabile del disastro che ha provocato 11 morti, ha risposto per tre ore alle domande del gip di Grosseto Valeria Montesarchio, ammettendo la sua responsabilità per la manovra errata che ha portato la nave da crociera ad impattare contro gli scogli. Tuttavia, troppe sono ancora le incognite sull'incidente del Giglio e l'inchiesta rischia di allargarsi.

Le incognite degli inquirenti sull'incidente del Giglio

Nel mirino negli inquirenti non ci sarebbe il solo Schettino, ma anche altri membri di Costa Crociere, la compagnia proprietaria della nave che, peraltro, nei prossimi giorni dovrà aprire il capitolo risarcimenti, già inaugurato ieri da una coppia di francesi. Perché, dunque, comandante il comandante non ha lanciato l'Sos? Con chi ha indugiato al telefono in quegli tragici minuti? Possibile che qualche membro della compagnia avesse già intuito le sue intenzioni di abbandonare la nave, coordinando le operazioni da terra, mentre a bordo vi erano centinaia di passeggeri?

Chi ha aiutato Schettino?

E' Repubblica ad avanzare l'ipotesi che nel mirino degli inquirenti siano già finite tre persone: Roberto Ferrarini, marine operation director, il manager delle operazioni marittime; il vice comandante Dimitri Christidis e il terzo ufficiale Silvia Coronica.

Per quanto riguarda il primo, ci sarebbero tre telefonate con Schettino tra l'impatto contro gli scogli delle 21.42 e l’ordine di evacuazione della Concordia delle 22.58. Oltre un'ora di tempo. Troppo. E' probabile che  Ferrarini abbia assecondato Schettino o consigliato al comandante di non lanciare subito il mayday. Ecco cosa scrive Repubblica:

Cosa si sono detti il comandante della Concordia e il suo interlocutore nella compagnia armatrice in quegli interminabili frangenti? Se Ferrarini ebbe infatti in quell'ora di tempo la percezione che Schettino non stava osservando le corrette procedure imposte da un'emergenza, perché la mattina dopo la compagnia difese pubblicamente il suo comandante?.

Trattasi di favoreggiamento. Accusa che potrebbe essere contestata agli altri due ufficiali presenti in plancia quella notte e, successivamente, sulla scialuppa di Schettino: Dimitri Christidis e Silvia Coronica.

E' scontro tra Procura e Gip

Nel frattempo Franco Schettino è agli arresti domiciliari. Decisione presa dal Gip Valeria Montesarchio che la procura di Grosseto «non condivide e non riesce a capirne le ragioni», come affermato dal procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che starebbe valutando il ricorso al tribunale del riesame.

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