Concordia, confermata condanna a 16 anni per Schettino. Ma è mistero su dove si trovi
UPDATE 20.45 – Confermata la condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio della Concordia a Francesco Schettino, l'ex comandante della nave. Lo ha deciso stasera la corte d'appello di Firenze. Disposto nei confronti dell'ex comandante della nave da crociera l'interdizione dai titoli professionali marittimi per 5 anni in relazione al delitto di naufragio colposo, oltre al pagamento delle ulteriori spese processuali. La Corte, dopo oltre otto ore di camera di consiglio, infatti ha ritenuto "inammissibili" i ricorsi di entrambe le parti, sia quello della procura di Grosseto che chiedeva 27 anni sia quello dei difensori dell'ex comandante. "Vogliamo capire come mai la Corte è arrivata a confermare la condanna, la sentenza non ha tenuto in conto le nostre argomentazioni" hanno dichiarato i difensori di Schettino annunciando il ricorso in Cassazione.
La sentenza del processo di secondo grado sul naufragio della Costa Concordia dovrebbe arrivare questa sera, non prima delle 18. I giudici della prima sezione penale della corte di appello di Firenze, presidente Grazia D'Onofrio, si sono ritirati in camera di consiglio in tarda mattinata, dopo le ultime repliche della difesa sostenute dall’avvocato Donato Laino. Unico imputato del processo è Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia naufragata il 13 gennaio 2012 all'isola del Giglio. In primo grado Schettino è stato condannato dal Tribunale di Grosseto a 16 anni di reclusione e un mese di arresto. Durante il processo d’appello il sostituto procuratore generale Giancarlo Ferrucci, ricalcolando la pena, ha chiesto di condannare l’ex comandante a 27 anni di reclusione e tre mesi di arresto. La difesa di Schettino, invece, ha chiesto l'assoluzione per tutti i reati a lui contestati.
Francesco Schettino non sarà in aula per la sentenza – Francesco Schettino, a differenza del processo di primo grado, non si è mai fatto vedere in aula a Firenze. Lo aveva annunciato prima dell’inizio del processo e così ha fatto per evitare, lui stesso lo ha spiegato in una memoria consegnata alla Corte, che le udienze diventassero uno show. E, secondo quanto hanno fatto sapere i suoi difensori, non si presenterà nel palazzo di giustizia di Firenze neppure per la lettura della sentenza (non ci sono neppure i parenti delle 32 vittime che persero la vita nel naufragio). Fonti ufficiali dicono che l’ex comandante aspetterà di conoscere il suo destino nella sua casa a Meta di Sorrento (Napoli) ma sulla presenza dell’imputato in Campania in queste ore sta nascendo un piccolo giallo. Secondo quanto riportano diversi media locali, infatti, alcuni cittadini di Meta avrebbero detto di non vedere ormai da giorni Schettino.