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“Con Micari il Pd perde”, senza primarie Crocetta vuole correre da solo in Sicilia

Rosario Crocetta ha annunciato in conferenza stampa lo slogan per la sua compagna elettorale, “Liberi”. Il governatore uscente vuole le primarie, in caso contrario correrà da solo per le elezioni del 5 novembre in Sicilia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo accusano di voler spaccare il centrosinistra, ma lui non ci sta: "Sono io il candidato legittimo". Rosario Crocetta, detto "Saro" non vuole fare un passo indietro, ma nemmeno di lato, e rilancia presentando all'Hotel delle Palme di Palermo lo slogan per la campagna elettorale, "Liberi". Di appoggiare la candidatura del rettore dell'Università di Palermo Micari proprio non ne vuole sapere. "È un progetto destinato a perdere", ha sentenziato Crocetta. Durante la conferenza stampa di oggi ha spiegato il suo punto di vista che si può riassumere con la frase "No a decisioni prese dall'alto". La sua richiesta è che vengano fatte le primarie, perché c'è, a suo dire, una manovra per farlo fuori: "Un'elezione del presidente della Regione non è un concorso a cattedre né per titoli, è un ruolo politico" – ha detto – "Il Megafono in questi anni è stata la forza più unitaria del centrosinistra. Gli sposalizi si fanno in due: non si può pensare che da un lato ci sia un generoso Crocetta e dall'altro scelte calate dall'alto".

Il governatore uscente, secondo l'articolo 18 comma 5 dello statuto del Pd dovrebbe essere il candidato per le prossime elezioni in Sicilia, il 5 novembre. È intenzionato a correre da solo, contro il candidato del Pd se il partito ignorerà la sua candidatura, che secondo il regolamento dovrebbe avvenire automaticamente. E ribadisce che le primarie andrebbero fatte il prossimo 17 settembre. Saro Crocetta è convinto di poter prendere anche il doppio dei voti di Fabrizio Micari, sostenuto dal sindaco Orlando e da Ap. Ieri il presidente della regione Sicilia ha incontrato a Roma il segretario regionale Fausto Raciti, e non Matteo Renzi, per provare a perorare la sua causa: "Coinvolgere il segretario nazionale non mi sembrava responsabile in questo momento". Così l'ex sindaco di Gela manda un ultimatum per far saltare l'accordo su Micari, e scongiurare ulteriori divisioni tra i dem.

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