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Comprano bambino su Internet: una coppia condannata ad otto mesi

Il caso risale al 2008 quando i genitori biologici del piccolo Jayden avevano ceduto il neonato per 7.500 euro, dopo aver messo un annuncio su ebay.
A cura di Biagio Chiariello
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240 ore di servizi alla comunità, una multa di 1000 euro e la condanna ad otto mesi di reclusione con la condizionale. E' questa la pena che un giudice di Zwolle, in Olanda, ha comminato ad una coppia accusata di aver acquistato un bambino sul web.

La storia del piccolo Jayden risale al tre anni fa. I genitori biologici, originari di Gand (Belgio), versano in gravi difficoltà finanziarie e decidono di dar via il loro bambino, prima che questi venga alla luce, attraverso un annuncio su Internet, alla cifra di 7.500 euro. I due olandesi, una donna di 29 anni e un uomo di 28 anni, accettano l'offerta. A questo punto, come riferiscono alcuni media, le due coppie con l'obiettivo di evitare beghe legali, pensano di far ricoverare la puerpera (all’inizio di giugno) esibendo un documento dell’assicurazione olandese della madre "adottiva". Una volta che il bebè è nato, il 3 luglio 2008, i genitori olandesi certificano la nascita a proprio nome.

Un piano quasi perfetto, dunque, ma sulla Rete restano le tracce di qualsiasi transazione e a scovarle, dopo sei mesi dai fatti, è stata una giornalista olandese che ha subito denunciato il fatto. La procura ha dunque avviato un'indagine per il sospetto di frode, perseguendo poi la coppia per falso in scrittura e adozione illegale, ma non per l'acquisto del neonato, in quanto nessun articolo del codice penale olandese vieta la compravendita di un bambino.

I genitori che hanno venduto il loro figlio sono ancora sotto processo a Gand, in Belgio.
Jayden dopo i fatti fu affidato ai servizi sociali olandesi perché venisse accolto in una casa famiglia. Stando alla procura di Gand, il bebè nei primi sei mesi di vita, ha goduto di ottima salute, allevato correttamente ed è apparentemente ben curato.

La compravendita dei neonati è un fatto gravissimo. Solo a gennaio un episodio analogo ha avuto luogo a Cassino, dove due cittadini russi, due italiani, un avvocato e la madre di un bambino ucraino sono stati arrestati dopo una lunga indagine della Procura per la compravendita di un bebé. A prescindere dal gesto e dagli obiettivi che hanno caratterizzato il particolarissimo caso olandese, tutto ciò è avvenuto anche per aggirare quel lunghissimo iter che un’adozione implica – soprattutto in Italia. A tal proposito a febbraio la Cassazione  ha aperto alle adozioni anche per i single, ma a tutt'oggi l’adozione legittimante rimane consentita solo ai “coniugi uniti in matrimonio, avendo finora ritenuto il legislatore tale statuizione opportuna e necessaria nell’interesse dei minori”.

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