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Boschi nei guai, presidente Consob ammette: “Mi chiese di occuparmi di Banca Etruria”

Il presidente uscente di Consob, Giuseppe Vegas, ha dichiarato nell’ambito di un’audizione in commissione Banche che l’allora ministro Boschi si interessò di Banca Etruria ed “espresse un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro”.
A cura di Charlotte Matteini
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Un fulmine a ciel sereno (sereno si fa per dire) colpisce in pieno l'ex ministro e attuale segretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. Durante l'audizione in commissione Banche del presidente uscente di Consob, Giuseppe Vegas, è stato rivelato un particolare piuttosto allarmante, ovvero che all'epoca della risoluzione di Banca Etruria, l'allora ministro Boschi si interessò della situazione dell'istituto aretino, di cui il padre fu vicepresidente, e chiese un incontro proprio a Vegas. "Ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi, che espresse un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro”, ha dichiarato Vegas, aggiungendo: “Io le risposi che Consob non era competente sulle scelte di aggregazione delle banche". In quell’occasione, inoltre, ha precisato il presidente Vegas, fu proprio il ministro Boschi “che chiese di vedermi e venne a Milano” e in un'altra occasione “Boschi mi disse che suo padre sarebbe diventato vice presidente”.

Insomma, le dichiarazioni rese da Vegas in commissione d'inchiesta sembrano essere ancor più pesanti delle indiscrezioni diffuse dall'ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, citato in giudizio dal sottosegretario Boschi poche settimane fa. Boschi all'epoca della polemica scatenatasi proprio sulla base delle indiscrezioni rese note da De Bortoli, relative a una presunta trattativa d'intenti con l'ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, dichiarò di non essersi mai interessata di Banca Etruria quando era ministro, ma stando a quanto spiegato stamane da Vegas non sarebbe andata proprio così. Durante l’audizione Vegas ha inoltre parlato anche di indagini della Consob su un “noto finanziere”: "Abbiamo riscontrato che c’erano stati alcuni movimenti anomali, sono state fatte indagini anche con rogatorie internazionali e sono state sentite anche diverse persone, soprattutto un noto finanziere. Però gli uffici hanno riscontrato che i movimenti fatti da questo finanziere…”.

Le reazioni politiche

Immediatamente il Movimento 5 Stelle ha richiesto le dimissioni di Maria Elena Boschi, accusata di aver mentito al Parlamento e per questo motivo non più degna di ricoprire una carica politica: "Maria Elena Boschi ha mentito al Parlamento condizionando il voto sulla sua sfiducia", ha dichiarato il deputato Carlo Sibilia riferendosi alla dichiarazione di Boschi resa alla Camera il 18 dicembre 2015. "Boschi è una bugiarda, deve dimettersi", ha affermato il pentastellato Di Battista. Non solo il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni del sottosegretario Boschi, ma anche Liberi e Uguali e il leghista Calderoli. "Il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Vegas non può essere ignorato. Quando un membro del governo mente al Parlamento non c’è altra strada che le dimissioni", ha dichiarato Speranza. "Abbia un briciolo di dignità, si dimetta da ogni incarico e non si ricandidi alle prossime elezioni", è invece la posizione espressa da Calderoli.

La replica di Boschi

Con un post su Facebook, il sottosegretario Boschi ha replicato alle accuse mossegli dalle opposizioni che ne chiedono le dimissioni per aver mentito al Parlamento: "Anche oggi ricevo attacchi dalle opposizioni sulla vicenda Banca Etruria. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito. E i giornalisti hanno il dovere di indicare il passaggio in cui avrei mentito al Parlamento.
Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai. Non è giusto subire aggressioni sul nulla, ma non mi fanno certo paura. E voglio che tutti sappiano la verità. Dopo due anni di strumentalizzazione adesso basta. Ho chiesto a Lilli Gruber di ospitarmi stasera a Otto e Mezzo insieme a Marco Travaglio". 

In seguito, il sottosegretario Boschi ha litigato su Twitter con l'onorevole Di Battista, dando al pentastellato del bugliardo: "Ribadisco e confermo. Nessun favoritismo, nessuna corsia preferenziale. Leggiti come Vegas ha spiegato l'incontro: ha detto che era "un incontro normale come con altri". E ammettilo: il bugiardo sei tu". 

Per di Maio cade la Seconda Repubblica

A poche ore dalla rivelazioni rese da Vegas in commissione Banche, il candidato presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, commenta la posizione del sottosegretario Boschi e ne chiede le dimissioni: "Oggi è successa una cosa gravissima nella commissione d'inchiesta sulle banche. A circa una settimana dalla fine della legislatura, il capo della Consob viene in Commissione d'inchiesta e ci dice che il ministro Boschi, al tempo in cui si stava interessando della banca del padre, era andata da lui a chiedere informazioni su Etruria, visto e considerato che si parlava di come stesse per diventare una banca da accorpare con la Popolare di Vicenza. Si interessa della banca, interferisce con un'autorità di garanzia, e quindi favorisce la banca del padre".

"Questo è un fatto gravissimo, perché Maria Elena Boschi nel 2015, quando noi abbiamo presentato la mozione di sfiducia a lei, come ministro, per i fatti relativi a Banca Etruria, aveva detto di fronte al Parlamento che non si era occupata della banca del padre. Che non aveva favorito la sua famiglia e che non c'era nessun conflitto di interessi. Oggi viene fuori che ha mentito, e dobbiamo ancora ascoltare Ghizzoni che è l'ex AD di Unicredit, a cui chiederemo in commissione nei prossimi giorni, credo il 20, se Maria Elena Boschi è andata anche da lui a chiedere di salvare la banca del padre", prosegue Di Maio.

"Abbiamo un governo, quello Renzi, che ha passato il tempo con uno dei suoi ministri di punta a chiedere favori per salvare una banca. Ma non è finita qui, non basta questo, perché quando noi abbiamo presentato la mozione di sfiducia alla Boschi, Il centro-destra non l'ha votata. E soprattutto, non è un caso che a capo della Commissione d'inchiesta sulle banche abbiano messo Casini e Brunetta, non è un caso questo, il centro-destra e il centro-sinistra si sono sempre difesi, insieme, sulla questione banche, non sono mai stati aggressivi l'uno contro l'altro, perché sono tutti quanti immischiati. Io ieri mi chiedevo perché Berlusconi dice di riportare Gentiloni a Palazzo Chigi? perché il tema delle banche è come il tema delle tangenti nella prima Repubblica". 

"Qui sta crollando la seconda Repubblica, su Bancopoli, come è crollata la prima repubblica su Tangentopoli. Si tengono tutti quanti insieme, hanno fatto una legge elettorale per provare a rimettersi insieme, e provare ad arrivare al governo di nuovo tutti quanti insieme, ma i numeri non li hanno. Ma soprattutto, e in questo momento è una certezza, che dopo questo caso gli italiani capiranno che, se vogliamo portare di nuovo il governo di questo Paese a lavorare per i cittadini italiani, allora bisogna votare il MoVimento 5 Stelle. Se volete che non cambi nulla, che si continui a fare affari sulle banche con i conflitti di interesse, votare centro destra o centro sinistra è la stessa cosa. Noi chiediamo due cose subito: anche se è finita la legislatura, Maria Elena Boschi se ne deve andare a casa subito da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, anche perché quel governo resterà in carica per l'ordinaria amministrazione. Secondo, chiediamo che il Partito Democratico non ricandidi Maria Elena Boschi perché, se dovesse ricandidarla allora ci confermerà che tutto il partito è coinvolto nello scandalo banche, come probabilmente è. Qui abbiamo una situazione come quella della prima Repubblica. Come Mario Chiesa iniziò il declino della prima Repubblica con lo scandalo che lo coinvolse, allo stesso modo Maria Elena Boschi è il Mario Chiesa della seconda Repubblica, che con lo scandalo legato alla banca del padre farà iniziare il declino definitivo dei partiti della seconda Repubblica. Questi signori avranno grandissime sorprese", conclude Di Maio.

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