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Colosseo, la denuncia: “Con il comizio di Alemanno danni per 50mila euro”

La sopraintendenza ai beni culturali attacca il sindaco: “Provocherà un danno economico e d’immagine”. Ma per Alemanno “il comizio s’ha da fare”.
A cura di Davide Falcioni
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Gianni Alemanno, candidato per un secondo mandato di sindaco di Roma, terrà il suo comizio finale domani nientemeno che al Colosseo. Ma la scelta del primo cittadino fa infuriare le polemiche. La sopraintendenza dei beni culturali, per voce di Maria Rosaria Barbera, denuncia “un danno economico pari ad almeno 50mila euro. Incalcolabile, invece, il danno d'immagine”. A quanto pare, infatti, per l'ultima apparizione pubblica di Alemanno prima del voto, sarà chiuso oltre al Colosseo anche il Foro Romano e il palatino. Per la sera del 24 maggio sono previste circa “20mila persone – aggiunge la Barbera -. Se esistono ‘esigenze di ordine e di sicurezza pubblica', come scrive la Questura, tali da richiedere la chiusura del Colosseo e del Foro, quali rischi corrono i monumenti archeologici? E perché non si è voluto spostare il comizio?".

A rispondere alla Barbera è il sopraintendente del Campidoglio Umberto Broccoli, che spiega che il comizio "è in linea con quanto previsto dalle norme sottoscritto da tutte le sopraintendenza romane su via di San Gregorio”. Ma la polemica sembra destinata a durare ancora a lungo. Il mese scorso, infatti, il Colosseo fu utilizzato come scenografia per una manifestazione a favore della liberazione dei due marò. Il palco venne posizionato a due metri dall'anfiteatro, in un'area vincolata, occupando 4 arcate. Ma la richiesta al ministero dei Beni culturali non è mai arrivata.

Non è mancata la replica del sindaco alle polemiche di questi giorni. Per Alemanno, che nel 2008 aveva chiuso a Corviale, è una “polemica puerile che cade nel vuoto, perché ho già chiesto al Questore di fare uno sforzo in più per la sicurezza e posso annunciare che il Colosseo e i Fori Imperiali rimarranno aperti venerdì fino al normale ora di chiusura”. Così il sindaco assicura che non ci sarà “alcun danno economico, mentre quello d'immagine appare solo una faziosa dichiarazione di parte, incompatibile con il ruolo di un ufficio pubblico della Barbera”. Quel comizio al Colosseo “s'ha da fare”.

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