Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito: “Perché mi vogliono arrestare?”
È impaurito Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito da alcuni colpi di arma da fuoco a Roma nel giorno della finale di calcio di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Nonostante rimanga ancora ricoverato al Policlinico Gemelli in prognosi riservata e le sue condizioni di salute siano ancora critiche, il suo pensiero fisso è che qualcuno possa arrestarlo. "Io non ho fatto niente, ricordo di esser scappato via. Perché mi vogliono arrestare?" avrebbe chiesto il ragazzo ai familiari, secondo quanto racconta Il Messaggero. Ciro Esposito avrebbe più volte chiesto spiegazioni alla madre che gli sta a fianco nella stanza del Centro di Rianimazione dell'ospedale universitario Agostino Gemelli di Roma, e invocato anche l'aiuto di uno zio poliziotto. "È come se ricordasse gli ultimi attimi di quel sabato per questo chiede aiuto allo zio poliziotto. Ha continuato a ripetere che non ha fatto nulla di male e poi è scoppiato in lacrime" ha raccontato la madre Antonella Leardi.
"Zio, aiutami, mi vogliono portar via! Perché mi vogliono arrestare?" avrebbe chiesto Ciro al fratello della madre che nella vita indossa la divisa. Il ragazzo ha avuto lievi miglioramenti, ma parla ancora a fatica ed è frastornato dai sedativi tanto da non ricordare i dettagli di quanto accaduto in viale Tor di Quinto in quei minuti di guerriglia urbana. L'unico suo ricordo è che stava scappando mentre infuriava la battaglia in strada quando è stato raggiunto da alcuni proiettili di pistola. "Mio nipote sostiene di essersi allontanato di corsa è stata una delle prime cose che ha detto. Zio, sono scappato. Poi non ricordo più niente. Sono parole confuse, è ancora frastornato dai medicinali. Però inizia a ricordare quei frangenti" ha raccontato un altro zio di Ciro, Vincenzo Esposito. Una versione dei fatti che probabilmente sarà ribadita anche davanti ai pm che indagano sul caso.