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Cirinnà: “Sono preoccupata per i diritti civili, governo Conte ci farà fare passo indietro”

La senatrice Pd Monica Cirinnà commenta dalla piazza Santi Apostoli la nascita del governo: “Tutte le persone, a prescindere dall’orientamento sessuale, che chiedevano un avanzamento nei diritti civili rischiano di fare un passo indietro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Oggi ho manifestato due volte contro Salvini e Fontana. Prima ho celebrato un'unione civile nel pomeriggio e poi sono scesa in piazza con il Pd, per riaffermare l'articolo 3 della Costituzione: democrazia, libertà e uguaglianza, davanti all'insediamento di un governo pericoloso per questi principi". La senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà ha partecipato alla manifestazione del Pd in piazza Santi Apostoli a Roma. Mobilitazione che inizialmente era stata pensata a sostegno di Mattarella per protestare contro la richiesta di "impeachment" avanzata da Di Maio, e che poi si è trasformata in una piazza in difesa della Costituzione. Nonostante la pesante assenza di Matteo Renzi, per i dem è il primo test per misurarsi come opposizione.

Cirinnà commenta la nascita del governo Conte, partorito dall'accordo politico tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E in particolare la promotrice della legge sulle Unioni civili, si scaglia contro il neoministro alla Famiglia e alla Disabilità Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega. Fontana, convinto antiabortista, nel 2016 dichiarò: "La famiglia naturale è sotto attacco. I gay vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo".

Si aspettava che le trattative per il governo portassero a quest'esito?

Sono molto preoccupata per un governo che afferma principi totalmente lontani dai diritti delle persone e dai diritti civili. C'è però una legge dello Stato, ancorata agli articoli due e tre della Costituzione, che noi difenderemo in Parlamento e nelle piazze. Vorrei ricordare che per modificare quella legge ci vuole un'altra legge. Ne discuteremo in Aula, al Senato e alla Camera, e vedremo chi la spunterà.

Esiste una categoria di cittadini che secondo lei è esposta adesso a una maggiore vulnerabilità?

Tutte le persone, non mi interessa specificare che siano omosessuali, bisex o etero, che chiedono l'ampliamento o un avanzamento dei diritti civili con questo governo rischiano, se non di tornare indietro, di rimanere sicuramente fermi. Penso per esempio ai single e alle coppie di fatto che desiderano adottare, o alle donne che chiedono pari diritti e pari dignità sul posto di lavoro, agli stranieri che vivono nel nostro Paese e che non hanno diritti pur avendo una residenza e pur avendo i figli che vanno a scuola.

Oggi il governatore della Puglia Emiliano ha detto che il premier Conte è una figura di raccordo, che riesce a tenere insieme la destra e un partito di sinistra radicale come il M5S. E' d'accordo?

Il M5S è un partito amorfo, che si spalma come il pongo e si adatta alle varie situazioni, è un partito che non ha votato nessuna legge sui diritti civili nella scorsa legislatura, quindi per me resta un nemico, che io colloco pienamente a destra. Emiliano la pensi come vuole.

Questo governo durerà?

Questo governo cercherà di arrivare alle Europee del 2019, cercando di fare man bassa anche lì. Bisognerà vederli alla prova dei primi provvedimenti. So per certo dove starò io, cioè dalla parte opposta.

Cosa ne pensa dell'idea del Fronte Repubblicano? Quelle di oggi sono state le prove generali?

Quella del Fronte Repubblicano è una buonissima iniziativa, perché il Pd da solo non ha mai vinto e continuerà a non vincere. Se noi ci rendiamo conto di quella che è la realtà sociale dobbiamo per forza ritornare a dialogare. Prima ad ascoltare, e poi a dialogare con tutti i corpi intermedi, con il mondo del volontariato, con tutta la sinistra organizzata dentro e fuori dai partiti e dentro e fuori dal Parlamento. Solo se allarghiamo la nostra base possiamo sperare di recuperare qualche punto. L'isolamento ha portato il Pd ai minimi storici. Il simbolo nuovo che proponeva Calenda a me non interessa, io faccio parte del Pd e il mio simbolo è quello. Ma questo non significa che il Partito democratico non possa fare una coalizione larga nella quale inserire esperimenti civici legati alle aree più liberali. Il Pd sarà il perno di questo nuovo Fronte.

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