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Cile, chiude il carcere di lusso dei condannati della dittatura di Pinochet

Il presidente cileno Sebastian Pinera ha ordinato di chiudere la prigione dorata di Cordillera, in cui i detenuti hanno la possibilità di passeggiare nei giardini, di guardare la tv via cavo e di usufruire di campi da tennis e piscine.
A cura di Susanna Picone
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Chiude in Cile il carcere di lusso di Cordillera, prigione ove dal 2004 sono detenuti alcuni dei condannati della dittatura di Augusto Pinochet. Persone che stanno scontando le loro pene dovute a condanne per violazioni dei diritti umani nel corso della dittatura in Cile e che ora dovranno essere trasferiti in carceri “normali”, con un regime più rigoroso. Lontani, insomma, dalla lussuosa prigione dove hanno la possibilità di passeggiare nei giardini, di guardare la tv via cavo e anche di utilizzare per due ore al giorno i campi da tennis e la piscina. Ogni detenuto ha un bagno privato in questo penitenziario. Ad annunciare l’intenzione di chiedere il carcere dorato è stato il presidente del Cile Sebastian Pinera.

Tra i dieci detenuti della prigione c’è anche Manuel Contreras, ex capo dello spionaggio cileno. Quest’ultimo, in occasione del 40esimo anniversario del golpe, lo scorso 11 settembre, ha dichiarato che le migliaia di desaparecidos causati dalla dittatura erano guerriglieri di sinistra uccisi in combattimento. Ed è proprio in seguito all’anniversario che il presidente ha preso la sua decisione. Pinera ha fatto sapere di aver ordinato di chiudere il carcere avendo tenuto conto di tre principi: in primo luogo, l’uguaglianza davanti alla legge, in secondo luogo, la sicurezza dei detenuti e infine un più efficiente funzionamento delle forze di polizia.

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