Ci siamo quasi: la Louis Vuitton Cup si farà a Bagnoli
Mi verrebbe da titolare, sull'onda dell'entusiasmo e di quel vento arancione che è spirato forte appena tre mesi fa, "De Magistris, atto primo: la Louis Vuitton Cup a Napoli". Ma, oltre ad apparire forse un tantinello fazioso, mi rivelerei anche detrattore di una meravigliosa sinergia che si è venuta a creare tra Comune, Regione, Provincia, Unione degli Industriali, Autorità portuali e dall'associazione Bagnolifutura.
Eppure c'era la possibilità che questa grande occasione potesse sfumare. Bastava una piccola crepa nel meccanismo quasi perfetto messo a punto dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e dal Presidente della Regione, Stefano Caldoro, e tutto sarebbe saltato. La Event Authority, capeggiata da Richard Worth, era stata chiara su tutte le condizioni da soddisfare pienamente, affinchè la Louis Vuitton Cup potesse passare anche per Napoli. Ciononostante questo resta ancora un ultimo, seppur grande, passo verso l'ufficialità che non arriverà prima della risposta dell'Acea, la società che gestisce l'immagine e l'organizzazione dell'America's Cup.
IL PIANO – Le condizioni poste dagli organizzatori e responsabili della manifestazione erano, in primis, inerenti alla trasparenza degli accordi economici da prendere per realizzare il progetto, mantenendo un'intesa di governance tra pubblico e privato che avrebbe potuto generare non pochi problemi a livello istituzionale, visto le differenze di colore politico tra i vari apparati. Presto fatto, invece. Il protocollo firmato dalle istituzioni campane prevede la costituzione di una società di scopo, senza compensi extra per chi sarà a capo della sua gestione. La società di scopo avrà quote suddivise per il 90%, in parti uguali, a Regione, Provincia e Comune e per il restante 10% all'Unione Industriali. Messi d'accordo i soggetti locali, verranno realizzati tutti gli interventi per riqualificare l'area della colmata a mare, del Parco dello Sport di Bagnoli e del Molo San Vincenzo, un'area attualmente morta che, dopo la competizione, potrebbe diventare uno dei punti principali per ospitare eventi sportivi di medio e alto livello.
I SOLDI? – Resta ben inteso che gli americani non pagheranno un nichelino di tasca loro, è tutto a carico degli ospiti. L'opportunità è ghiotta e, come riferisce anche uno studio realizzato dalla Deloitte, tra le maggiori aziende di consulenza aziendale, commissionato proprio dai tecnici dell'America's Cup, c'è la possibilità di rilanciare l'immagine di tutti, Comune, Provincia, Regione, creando nuovi scenari, e occupazionali, e di sviluppo. I soldi, però, da dove arriveranno con un Comune che in cassa langue e con la Provincia e la Regione sull'orlo di una crisi di nervi? Si spera che i finanziamenti privati arrivino copiosi e, all'occorrenza, si può attingere al tesoretto delle casse comunitarie.
LA GIOIA DI MARONE – Tra tutti i protagonisti attivi dell'impresa Louis Vuitton Cup a Bagnoli, chi è raggiante è Riccardo Marone, presidente dell'associazione BagnoliFutura, che sottolinea l'impegno massimo e la collaborazione fattiva che c'è da svolgere per tutte le istituzioni locali. Ma non può non nascondere la gioia di un passo quasi definitivo verso l'ufficializzazione.
L'ALTOLA' DI LETTIERI – In questo clima di ottimismo generale e di grande entusiasmo, ci pensa il Capo dell'opposizione al Consiglio Comunale di Napoli, Gianni Lettieri a fare da "guastafeste". Per l'ex presidente degli Industriali di Napoli, avversario sconfitto delle ultime Comunali 2011, "dare troppe aspettative ad un evento che dura tre settimane" quando "i conti sono in rosso e la situazione è drammatica", dovrebbe far bene ripensare alla reale portata dell'evento. Per Lettieri bisognerebbe "lasciar perdere spettacoli e annunci e concentrarsi sui problemi reali".
La Louis Vuitton Cup si svolgerà due tornate da 9 giorni ciascuna, la prima a maggio 2012, la seconda nel periodo aprile-maggio 2013. Da napoletano, orgoglioso di esserlo soprattutto quando la città è martoriata dai problemi, spero vivamente che questa competizione dia nuovo smalto al territorio e che non sia solo una "vela" che arriva, passa e se ne va.